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VIDEO | ‘Aretusa’, la Sicilia dei miti nel nuovo singolo dei Miqrà

L’ultimo singolo della band Miqrà mette in musica il mito di Aretusa e Alfeo, un racconto semza tempo che parte dalla Grecia e arriva a guardare cosa è diventato, oggi, il mar Mediterraneo

Pubblicato:25-03-2023 13:36
Ultimo aggiornamento:25-03-2023 13:37

miqrà
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NAPOLI – “Aretusa più che un brano è un racconto che attraversa il tempo: parte da un mito ellenico e arriva ai giorni nostri raccontando quello che, purtroppo, è diventato adesso il mar Mediterraneo”. Così alla Dire Giovanni Timpanaro, voce e piano dei Miqrà, spiega l’ultimo singolo della band prodotto e distribuito dall’etichetta discografica Jonio Culture. Il gruppo, da anni sulla scena musicale indipendente siciliana, è ora in studio alle prese con la registrazione del nuovo album.

Miqrà è una parola che, spiega Timpanaro, abbiamo trovato in un abbecedario per bambini, deriva dall’ebraico antico “e significa “seduzione della parola” e non c’è voluto molto a convincerci che si trattava del nome giusto per un progetto come il nostro”.

UN COLLETTIVO APERTO ALLE COLLABORAZIONI ESTERNE

Nati come gruppo, si adeguano “alla realtà propria dei Miqrà: quella di un collettivo di musicisti che negli anni ha sempre avuto una formazione fissa con intorno un mondo che variava fatto di partenze, di arrivi e di incontri, qualcuno più o meno casuale. Quindi – ancora Timpanaro – ci piace la definizione di collettivo perché è questo che siamo. Viviamo di collaborazioni esterne sia in fase di studio ma anche nella musica live“. “Siamo un collettivo – gli fa eco Gaetano Santagati (lap steel) anche perché in base alle esigenze di suono che cerchiamo di brano in brano preferiamo sempre l’approccio umano a quello digitale”.


“Aretusa”, già disponibile su tutte le piattaforme così come il video che lo accompagna, registrato dal produttore Denny Sofia, si rifà al mito greco di Aretusa e Alfeo e ha vinto il premio come miglior testo al Festival nazionale città di Leonforte.

UN BISOGNO DI ‘DIRE’ DOPO LA PAUSA COVID

Il singolo, le parole di Santagati, “nasce da un’esigenza di Giovanni dopo la pausa covid, quella di esprimersi, farsi sentire con il progetto, con nuove idee e nuovi suoni. Infatti, proprio in occasione di “Aretusa” il collettivo si è incrementato notevolmente dando così, sia in studio che nella versione live, un’impronta più ampia di quelle che sono le nostre sonorità”.

IL MITO DI ARETUSA E ALFEO

“È una di quelle storie – riprende Timpanaro – che sentivo la necessità di raccontare, perché parla di un concetto semplice ma al tempo stesso infinito: l’amore nonostante tutto. Il mito di Aretusa e Alfeo è solo uno dei tanti che riguarda le acque del nostro mare, così piene di storia ma così oscurate oggi da chi finge di non ricordare che, lentamente, sono state trasformate in un luogo di morte. Ecco, questo brano, in fondo, è un brano che parla di speranza“.

Il mare, la Sicilia, il posto dove siamo cresciuti per forza di cose è dentro di noi e non possiamo fare a meno di esprimerlo – precisa Alberto Mirabella (batteria) -. Anche se non volessimo farlo ci viene naturale e la fortuna è quella di riuscire, insieme, a esprimere tutto questo in maniera naturale, senza grandi artifici, senza creare qualcosa che possa sembrare posticcio. Qua, in Sicilia, ci siamo cresciuti, ne abbiamo viste di tutti i colori dentro e fuori la musica e quindi riusciamo a vedere le cose con molta nitidezza”.
“Nel caso di Aretusa – conclude Timpanaro – quello che è il mondo della mitologia siciliana in qualche modo viene richiamato e porta con sè un messaggio bello ovvero che siamo il risultato di tutte le popolazioni che abbiamo ospitato nei secoli e quindi il nostro mondo folkloristico ne risente, la nostra mitologia ne risente e, probabilmente, il risultato finale è che la diversità, nei secoli, ha portato a un qualcosa di bello”.

I Miqrà sono Giovanni Timpanaro (voce e piano); Alberto Mirabella (batteria); Gaetano Santagati (lap steel); Mario Giuffrida (basso). Al singolo “Aretusa” hanno partecipano anche: Salvatore Picardi (chitarra elettrica) e Francesco Cinqueonci (chitarra acustica).

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