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Sanità. Mozione gruppo PdL-FI su infezioni ospedaliere

POTENZA - I

Pubblicato:25-02-2016 17:02
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:03

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25.2.2016_Conferenza stampa di Michele napoli e Paolo CastelluccioPOTENZA – I contenuti di una mozione che propone di impegnare il governo regionale “a ridefinire piani e programmi regionali di prevenzione delle infezioni ospedaliere, per perseguire l’obiettivo della progressiva riduzione del tasso di infezioni registrato nelle strutture sanitarie della Basilicata” sono stati presentati oggi in una conferenza stampa dai consiglieri regionali del Pdl-Forza Italia Michele Napoli e Paolo Castelluccio. Gli esponenti politici propongono di operare “anche mediante il recepimento di protocolli e azioni implementate in altri contesi, avvalendosi del fattivo supporto di autorità come l’Agenas nella sperimentazione di buone pratiche volte a garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari”.
Il tema delle infezioni ospedaliere passa spesso inosservato – ha affermato Napoli nell’incontro con i giornalisti – ma è molto sensibile e importante perché ha effetti devastanti sul servizio sanitario: chi è infetto sarà costretto ad ulteriori cure, e questo genera un forte impatto economico. Per non parlare delle conseguenti azioni di risarcimento danni, stimate da uno studio de ‘Il Sole 24 Ore’ in 59 mila euro pro capite. Dalla documentazione che abbiamo tratto dal Ministero della Salute sulla scorta delle dimissioni ospedaliere risulta che nel primo semestre del 2015 in Basilicata si registrano 328 casi di infezioni ospedaliere: siamo la seconda Regione in Italia dopo l’Emilia Romagna che però ha un bacino d’utenza molto più vasto. Ma prendendo in esame il periodo dal 2009 ad oggi, la Basilicata risulta al vertice della classifica delle Regioni”.
“Con una nota del 4 febbraio – ha aggiunto il capogruppo del Pdl–Fi -abbiamo chiesto al Dipartimento Politiche della persona di conoscere i dati più aggiornati, ma il 23 febbraio il Dipartimento ha risposto di non essere ancora nelle condizioni di poterci fornire i dati, il che è indicativo dello stato di grande confusione del Dipartimento. In Basilicata siamo bravi a fare convegni e molto meno a dare corso alle buone pratiche utilizzate per rispondere a questo fenomeno. Era prevista l’istituzione dei Comitato infezioni ospedaliere e la redazione dei Piani per contrastare il diffondersi delle infezioni ospedaliere, con le relative attività di sorveglianza, e  non si capisce perché i dati non si conoscono. A questo punto se non ci saranno risposte da parte del governo regionale chiederemo l’istituzione di una commissione d’inchiesta che faccia piena luce sul fenomeno delle infezioni, anche per le implicazioni riguardanti i costi del servizio sanitario e i rischi per i pazienti”.
Napoli ha poi fatto riferimento alla vicenda giudiziaria che ha riguardato l’appalto per il servizio di pulizia dell’ospedale San Carlo di Potenza, evidenziando che, “al di là dell’eventuale ipotesi di affidamento incauto del servizio, la cosa più preoccupante è che il servizio di sanificazione delle sale operatorie viene affidato ad una società che non è strutturata e formata per svolgere questo compito”.
Bisogna quindi innanzitutto ridefinire i Piani di prevenzione”, hanno affermato Napoli e Castelluccio facendo riferimento ai dati allarmanti sugli alti costi per i risarcimenti dovuti alle infezioni contratte negli ospedali e al dato altrettanto preoccupante della mortalità dei pazienti che contraggono infezioni durante la degenza. Per questo, con la mozione Napoli e Castelluccio propongono inoltre di impegnare la Giunta regionale “ad istituire e rafforzare i sistema di sorveglianza attiva a livello regionale e a livello delle singole strutture ospedaliere, a promuovere l’istruzione e la formazione degli operatori sanitari, a migliorare l’informazione dei pazienti ad opera delle istituzioni sanitarie regionali, a sostenere la ricerca scientifica contro le infezioni da organismi multifarmacoresistenti, a promuovere attività di sensibilizzazione ed educazione sanitaria presso tutte le strutture pubbliche”.

 


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