Getting your Trinity Audio player ready...
|
https://youtu.be/K4ilGfc-FDk
BOLOGNA – Un ‘esemplare’ da 200 chili per celebrare il primo atto di tutela della mortadella bolognese, nel luogo più tipico della città: il sagrato della basilica di San Petronio in piazza Maggiore. Così la città celebra il Mortadella day, un giorno che a suo modo entra nella storia dell’alimentazione felsinea. Sì, perchè “357 anni fa– spiega monsignor Luigi Silvagni, vicario generale per l’amministrazione dell’Arcidiocesi bolognese- il cardinal Farnese, rappresentante dello Stato Pontificio, emanò un decreto per tutelare la produzione della mortadella“.
Un atto quanto mai attuale, che “si è voluto ricordare per questo anniversario da parte della stessa corporazione dei Salsamentari, che erano gli unici abilitati a produrla esclusivamente dentro il perimetro delle mura della città”. Il primo atto di una missione che arriva fino ad oggi, quella della tutela del marchio. Così si passa dal “marchio in ceralacca da mettere sopra ogni mortadella che veniva prodotta” del 1661 alla lotta alla contraffazione. Parafrasando la Settimana enigmistica, la mortadella infatti vanta innumerevoli tentativi di imitazione in tutto il mondo e la battaglia per difendere l’originale è più agguerrita che mai.
Doverosa, tuttavia, se si pensa alle cifre che sposta (e in continua crescita): è il secondo salume più consumato d’Italia dopo il Prosciutto di Parma, e registra un +238% di vendite di pre-affettato rispetto a 10 anni fa, sebbene l’80% delle vendite totali viene ancora venduto al banco taglio, dunque resta un prodotto che si preferisce consumare fresco. Vendite che si attestano sugli otto milioni di chili, corrispondenti a circa 64 milioni di confezioni.
Per il mercato estero invece l’export della mortadella vale circa il 15% del totale delle vendite, che sono pari a 5.000 tonnellate. Il principale partner in questo caso rimane il mercato europeo con in testa Francia, Germania e Spagna, mentre fuori dall’Ue è in crescita l’interesse del Giappone. Per tutti questi motivi, questa mattina si è celebrata l’importanza del tipico salume bolognese.
Sul sagrato di san Petronio, i Salsamentari, il Consorzio mortadella Bologna Igp e la Curia, insieme a una platea di volti noti. Uno su tutti Vittorio Sgarbi, che, durante l’inaugurazione di una statua, realizzata dallo scultore Nicola Zamboni, raffigurante -manco a dirlo- una mortadella posta sopra una specie di piedistallo, ha arringato la folla con un excursus, tra il serio e il faceto, in cui ha citato il celebre soprannome di Prodi– mortadella, appunto-e di quando l’ex senatore di An Nino Strano la portò in Parlamento per festeggiarne la caduta del governo: “Sono convinto che Prodi è stato più contento di essere Mortadella che presidente del Consiglio” ha scherzato il critico d’arte, attualmente deputato nel Gruppo misto alla Camera.
https://youtu.be/EE9G5bRSAA8
Successivamente la super-mortadella è stata esibita agli occhi dei curiosi, concedendo ovviamente l’assaggio a chi riusciva a sfidare la calca. Ma solo una piccola parte è stata concessa al pubblico: in realtà il gigantesco salume sarà ridistribuito in beneficenza alle mense cittadine: le Cucine popolari di Roberto Morgantini, la mensa della Fraternità di San Petronio, la mensa dell’Antoniano. Il Mortadella day proseguirà poi a Fico Eataly world, dove Sgarbi terrà un’asta di beneficenza battendo il quadro, realizzato con una performance live, dallo street artist Mr Wany.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it