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Tamburi in piazza Verdi, un poliziotto a Sisti: “Se la risolva da solo”/VIDEO

L'episodio è andato in scena questa notte quando Sisti e la moglie, su tutte le furie per la nottata 'rumorosa' in piazza Verdi, hanno chiamato la Polizia

Pubblicato:24-09-2016 11:17
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:06

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polizia_sistiBOLOGNA – “Assopetroni in segno di protesta domattina invece di pulire i muri andrà a denunciare i responsabili dei mancati interventi contro i gravi fatti di disturbo della quiete pubblica che da notti si verificano in zona universitaria. Sono le 2.45 e i tamburi continuano a rullare in piazza Verdi“. Questa la nota diffusa stamane dall’associazione di residenti della zona universitaria, a Bologna. Giuseppe Sisti, militante e presidente di Assopetroni, il comitato di residenti da sempre in guerra con il popolo ‘notturno’ universitario, allega anche due video realizzati da lui questa notte, uno del faccia a faccia con la Polizia e uno del tentativo (andato a vuoto) di Sisti e della moglie di andare a chiedere ai ragazzi di smettere di suonare i tamburi.

Questa la scena del primo video (che potete vedere sotto): Sisti e la moglie sono in strada e in sottofondo si sentono il rumore di bonghi e tamburi. Arrivano due auto della Polizia e la moglie dice “Eccoli, finalmente”. Le due auto si avvicinano e Sisti, esasperato, comincia a parlare con gli agenti dentro la prima macchina, come un fiume in piena: “Vi rendete conto di cosa sta succedendo qua?Vi rendete conto? Vi chiamiamo da ore e nessuno interviene, qui non si può più vivere, ieri sera la stessa cosa”, incalza Sisti. L’agente, dalla macchina, gli dice: “Mi pare che siamo intervenuti se siamo qua… “. Ma “Ah siete intervenuti?- non gli dà tregua Sisti-. Sono le 4 di notte, io ho cominciato a chiamare ieri sera alle 23. Qui non ce la facciamo più”. L’agente, seccato, riprende: “Uno, si deve calmare“. Ma Sisti non si ferma: “Non sto calmo niente. Lei sarebbe calmo? Mi sono dovuto alzare alle 3 di notte, vengo giù, mi piglio dei nomi”. A questo punto, l’agente perde le staffe: “Se la risolva da solo“, dice, e la macchina si allontana.

Sisti e la moglie, increduli, si sfogano con gli agenti della seconda macchina “Ce la dobbiamo risolvere da solo? E’ questo l’aiuto che ci date? Siamo due persone anziane, che ci siamo alzate, siamo andati noi a parlare con i ragazzi, ce ne hanno dette di tutti colori”. Sisti: “Perchè non ne possiamo più, ieri sera è stata la stessa cosa. E’ da ore che chiamiamo. Voi dite ‘Chiami i vigili’, i vigili dicono ‘Chiami la polizia’, è una vergogna, una città ridotta così è una vergogna”. La moglie riprende: “Tra l’altro sono quattro sfigati, non sono pericolosi. Ci siamo andati noi a parlare. Ci hanno offeso e strattonato, ma siamo qua. Vabbe’, buonanotte”, dice la moglie di Sisti congedando gli agenti e allontanandosi. I due continuano a camminare. Lui è furibondo, continua a borbottare tra sè e sè, dicendo “Ce la dobbiamo risolvere da soli”. Intanto cammina verso casa. Ed ecco l’epilogo: cammina cammina, a un certo punto ripassa l’auto della Polizia, la stessa con cui prima era andato in cena il ‘bisticcio’. “Me la risolvo da solo quest’altra volta!” grida Sisti. E, dalla macchina ormai passata oltre, si sente rispondere: “Vada a dormire!“.


di Marcella Piretti, giornalista professionista

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