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Sette anni fa il terremoto del Centro Italia, Meloni: “Ricostruzione incompiuta, ora cambio di passo”

"Oltre quattordici mila famiglie vivono tuttora lontane dalle loro case. È una ferita che non si è chiusa e fa ancora male"

Pubblicato:24-08-2023 11:15
Ultimo aggiornamento:24-08-2023 17:37

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ROMA – “Sono trascorsi sette anni dal terribile terremoto che alle 3.36 del 24 agosto 2016 ha colpito il Centro Italia. In quella terribile notte, una forte scossa ha dato il via ad una sequenza distruttiva che si è protratta fino ai primi giorni del 2017 e che ha coinvolto un territorio molto vasto della nostra Nazione. Quattro le Regioni colpite, più di trecento vite spezzate, centinaia di feriti, decine di migliaia di sfollati, borghi e città interamente distrutti o gravemente danneggiati. Meravigliosi ‘luoghi dell’anima’ – da Amatrice a Norcia, da Accumoli ad Arquata, da Visso a Castelsantangelo sul Nera, da Ussita a Pescara del Tronto, e tanti altri – che sono nel cuore di tutti noi. Una vera e propria catastrofe che rimarrà per sempre nella nostra memoria collettiva. In questo anniversario rinnoviamo il nostro cordoglio per le vittime e la vicinanza alle loro famiglie e ai loro cari”. Lo dice la premier Giorgia Meloni.

“Purtroppo, a sette anni dal terremoto la ricostruzione è ancora incompiuta. È una ferita che non si è chiusa e fa ancora male. Oltre quattordici mila famiglie vivono tuttora lontane dalle loro case, molti territori faticano a tornare alla normalità, diversi i ritardi da colmare e le criticità che rimangono da affrontare. Il Governo sta operando per imprimere un cambio di passo, dalle norme ai cantieri. Il lavoro di squadra tra il Ministro per la Protezione Civile Musumeci, il Commissario Castelli e la Struttura commissariale, le Regioni coinvolte e i 138 Comuni del cratere sta dando buoni risultati”, continua.

“In questi mesi, dopo gli anni della pandemia e lo shock dei prezzi dovuto all’inflazione, si è dato un nuovo impulso alla ricostruzione privata e sono state poste le basi per velocizzare quella pubblica, snellendo le procedure e sostenendo concretamente i soggetti attuatori nelle attività di progettazione e sviluppo delle opere pubbliche”, continua la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “A questo lavoro si accompagna l’impegno prioritario per l’infrastrutturazione stradale delle aree dell’Appennino centrale, per troppi anni dimenticate e trascurate, con investimenti che raggiungono il miliardo di euro, e per porre le condizioni per nuove attività economiche e sociali. Da questo punto di vista, l’avanzamento puntuale e il riscontro al programma ‘NextAppennino’, finanziato dal Piano Nazionale Complementare del PNRR per le aree sisma 2009 e 2016, sta dimostrando che è possibile mettere a terra le risorse pubbliche per stimolare investimenti privati e gettare le basi di un nuovo sviluppo”.


Meloni conclude: “Molto rimane da fare per rispondere al desiderio dei nostri connazionali di continuare a vivere dove sono nati e cresciuti. L’Appennino centrale è il cuore d’Italia e chi lo vive è un popolo orgoglioso e capace di rialzarsi. Il nostro dovere è sostenere questo percorso di rinascita sociale ed economica con risposte concrete e interventi efficaci. Perché ricostruire i territori colpiti dal terremoto non è solo un obbligo morale delle Istituzioni, ma può rappresentare anche uno straordinario volano per l’economia nazionale. Una sfida enorme ma che, tutti insieme, possiamo vincere”.

MUSUMECI AD AMATRICE: RICOSTRUIRE MA ANCHE PREVENIRE

“A sette anni dal terremoto, la ricostruzione (iniziata un anno dopo) è ancora in corso. C’è stata una accentuazione negli ultimi mesi e l’obiettivo del governo è quello di accelerare ulteriormente nelle procedure burocratiche che mal si conciliano con le esigenze di una ricostruzione celere ma sicura. Tenere vivo il ricordo del sisma è un dovere morale verso le centinaia di vittime, ma anche uno stimolo a capire quella lezione: prevenire e ridurre la esposizione alla vulnerabilità del proprio territorio. È assurdo che l’Italia non abbia ancora un organico Piano nazionale per la mitigazione del rischio sismico, materia polverizzata in decine di leggi. Stiamo rimediando anche a questa lacuna ed entro poco tempo porteremo al Consiglio dei ministri un apposito ddl”. Lo ha dichiarato ad Amatrice il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, in occasione della commemorazione del sisma di sette anni fa.

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