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Joint Stars 2023, ecco come i militari si addestrano contro ogni minaccia

In Sardegna la più grande esercitazione multinazionale, interforze e interagenzia della Difesa

Pubblicato:24-05-2023 11:54
Ultimo aggiornamento:24-05-2023 11:54
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DECIMOMANNU (CAGLIARI) – “Da quello che accade osserviamo e impariamo l’aspetto tattico, ma le novità della Joint Stars 2023 erano già oggetto di studi che portavano all’integrazione tra i domini. Così era stata disegnata prima dell’invasione russa in Ucraina e avevamo già percepito questa necessità, ma indubbiamente quanto abbiamo visto ci spinge ancor di più a integrare le forze anche in chiave interagenzia sia per dimostrare la volontà di restare un Paese libero sia per affrontare qualsiasi emergenza”.

Il Generale Nicola Lanza De Cristoforis, Vice Comandante del COVI, alla Dire, durante l’esercitazione multinazionale, interforze e interagenzia Joint Stars 2023 in corso in Sardegna, la più grande della Difesa secondo la direttiva impartita dal Capo di Stato Maggiore della Difesa in linea con quanto previsto dall’articolo 5 del Trattato Nord Atlantico, ha spiegato con queste parole le caratteristiche dell’edizione 2023. Un ritorno con importanti novità, dal cyber all’estensione del periodo di addestramento, arrivato dopo lo stop per la pandemia e in un’Europa colpita al cuore dalla guerra in Ucraina, con un’attenzione sempre più alta per il Mediterraneo e la sua sicurezza. Le minacce ‘nuove’ contemporanee dunque entrano in questo alto addestramento dei militari e di corpi quali la Croce Rossa italiana, la Protezione civile, i Vigili del Fuoco,la Guardia di Finanza, tanto che un comando a parte è stato riservato anche per i crimini cyber. Gli assetti militari si addestrano a lavorare insieme, a reagire ad attacchi e invasioni o a emergenze di varia natura. Il nemico nelle acque mediterranee e nel poligono di Capo Teulada, in questo mese in cui si vive e si reagisce a un vero e proprio attacco ‘virtuale’ da un nemico aggressore, ha il nome di Trinacrium che attacca la zona di Carbonium, la repubblica parlamentare che fa parte della NATO.

Così dalla nave San Giusto si vede il natante della Guardia di Finanza reagire a uno speronamento in acqua, arriva puntuale il sorvolo degli F35, si scorge in un mare calmo e piatto la ‘delfinata’ del sommergibile che risale dalle profondità. Mentre a Capo Teulada i Mangusta e i blindati reagiscono all’attacco con un fitto muro di colpi d’arma da fuoco. Sono 5.900 i militari impegnati e 900 i mezzi tra terrestri, aerei e navali coinvolti.


All’esercitazione prendono parte anche assetti NATO e tra le basi su cui il personale è dislocato ci sono anche il poligono di Salto di Quirra e il Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico. Presenti quest’anno, ecco un’altra novità, gli studenti di Lumsa, Luiss e Sant’Anna di Pisa come consiglieri e osservatori e un vero e proprio patto per l’ambiente: “Con un’iniziativa intrapresa con i Carabinieri forestali, al termine delle attività sarà fatto un calcolo di anidride carbonica relativa all’esercitazione e ci sarà una contropartita in piantumazione di alberi”, ha spiegato il Comandante del COVI, Generale Francesco Paolo Figliuolo, alla stampa che ha assistito alle diverse operazioni.

“Trasferire un’unità navale e condurre un’operazione anfibia in sicurezza” un’altra delle attività viste da vicino a tu per tu con mezzi e militari a bordo di nave San Giusto, come ha spiegato il Contrammiraglio Stefano Costantino dopo aver fatto visitare equipaggiamenti e mezzi della forza marina anfibia del San Marco. La prima fase, dall’8 al 12 maggio, ha puntato a incrementare l’interazione, la successiva che vede ancora coinvolte le Forze Armate e che terminerà il 26 maggio è di alto livello tattico. In questo mese si è svolta anche l’esercitazione Lampo che ha avuto come focus l’evacuazione di personale nazionale da un’area di crisi. Tornano in mente l’Afghanistan e più di recente il Sudan. Presenti in una mostra statica gli assetti aerei: dall’elicottero HH101, all’ HH139 del Sar, per passare al Tornado e agli EFA. 

Joint Stars 2023 è anche intervento per calamità ed emergenze, e soccorso in mare di migranti: accoglienza delle persone, soccorso sanitario e controlli di chi arriva nel Paese. Uno scenario che i giornalisti hanno potuto osservare da vicino: dallo sbarco, al ricovero per i feriti, ai controlli di rito. E poi la Guardia Costiera e i Vigili del Fuoco e il recente attuale racconto dell’alluvione che ha reso negli occhi dei protagonisti tutto così vero. Non ha mancato di sottolinearlo il Generale Francesco Paolo Figliuolo, comandante del COVI, che ha ricordato come la prontezza della Difesa debba riuscire a coprire con tempestività una calamità come la recente alluvione in Emilia-Romagna e un’esercitazione di queste proporzioni. “In un’unica realtà virtuale tutte le componenti operative sono state testate, anche le minacce spaziale e cyber”.

Un campo d’azione mai così vasto, tanto più complesso se si pensa che causa emergenza alluvione ci sono 1.400 militari tra uomini e donne impiegati in Emilia-Romagna, 10 elicotteri, gommoni, macchine e idrovore e torri faro”, ha spiegato Figliuolo. “Le Forze armate- ha concluso il comandante del COVI- sono una risorsa per il Paese e per averle pronte bisogna addestrarle e dobbiamo farlo su scenari realistici. Chiediamo uno sforzo alla regione Sardegna che ce l’ ha accordato, e posso dire che abbiamo avuto un grande ritorno da parte della popolazione”. E per la prossima edizione qualcuno si lascia andare a proposte: che oltre al cyber e allo spazio entri nell’esercitazione la minaccia della propaganda. Trinacrium potrebbe invadere non solo terre e mari, ma anche il dominio cognitivo.

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