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Ed Sheeran a processo per plagio: avrebbe copiato Marvin Gaye in una sua celebre canzone

Il cantautore è accusato di aver utilizzato una progressione di accordi incredibilmente simili a quelle di un grande classico della musica internazionale

Pubblicato:24-04-2023 18:01
Ultimo aggiornamento:24-04-2023 18:04

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Foto dal profilo Facebook di Sheeran

ROMA – Ed Sheeran di nuovo alla sbarra per plagio. È inziato a New York il processo contro il cantautore per la sua “Thinking out loud”. La celebre canzone sarebbe una copia di “Let’s get it on”, il classico del 1972 di Marvin Gaye. Questa mattina l’arringa di apertura. L’azione legale contro il pezzo era stata presentata nel 2017.

Sul banco degli imputati la melodia e il ritmo dei due brani: la giuria dovrà valutare se la progressione degli accordi coincide tanto da poter confermare l’accusa di plagio.


LA DIFESA DEL CANTAUTORE INGLESE

Per la difesa di Sheeran la questione è semplice. La simmetria che è possibile ritrovare tra “Thinking out loud” e “Let’s get it on” risiede “in una progressioni di accordi simile e non protetta, liberamente disponibile per tutti i cantautori”.

Ad accendere la fiamma dell’accusa, il fatto che Sheeran abbia più volte fatto un mash up tra le due canzoni nei suoi concerti. I video presentati, però, su richiesta del giudice – il 95enne Louis L. Stanton – saranno valutati solo dopo aver visionato altre prove.

NON È LA PRIMA ACCUSA PER ED SHEERAN

Questa non è la prima accusa per Ed Sheeran, che il 5 maggio pubblicherà il suo nuovo album, “Subtract”. Nel 2016 l’artista era andato a processo per “Photograph”, brano incredibilmente simile secondo l’accusa ad “Amazing” di Matt Cardle, vincitore nel 2010 di X Factor. Gli autori del pezzo, Martin Harrington e Thomas Leonard, avevano chiesto 20 milioni di euro di risarcimento. Causa, poi, finita in un patteggiamento di cui non si conoscono i termini.

L’anno scorso, Sheeran ha vinto una causa per “Shape of you”. Il singolo dei record, secondo Sami Switch e il suo co-autore Ross O’Donoghue, avrebbe somiglianze con “Oh why”.

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