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Bollette, cibo, personale: in Romagna la resistenza degli albergatori

La Romagna si prepara all'estate tra mille difficoltà, come i costi alle stelle delle materie prime e dei trasporti. A cui si aggiunge la cronica difficoltà a trovare il personale

Pubblicato:24-02-2022 13:39
Ultimo aggiornamento:24-02-2022 13:39

romagna spiagge riviera
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RICCIONE – Pollo e pesce, in particolare le sogliole, schizzati alle stelle; rincari “incredibili” sui prezzi dei container per il trasporto da Oriente; aumento del costo dell’alluminio. E poi la ormai cronica difficoltà a reperire personale, che costa di più ed è sempre più attento a conciliare lavoro e famiglia. Non c’è solo il caro bollette ad agitare il sonno degli albergatori di Riccione, in provincia di Rimini, come dei colleghi di tutta Italia.

NON SOLO BOLLETTE, VOLANO ANCHE PREZZO ALLUMINIO E MATERIE PRIME

Oltre all’energia, si fanno infatti sentire i rincari su alimentare, stimato per l’estate tra 10%-15% a seconda dei prodotti, e personale. Ma non per questo la Perla Verde vuole rinunciare alla qualità: “Non deve venire meno”, avverte il direttore di Federalberghi Riccione, Luca Cevoli, durante il webinar di ieri pomeriggio “L’aumento dei costi in hotel” organizzato dall’associazione. Secco no dunque a “politiche di sotto qualità o di degenarazione di prezzo. Siamo famosi perchè da noi si mangia e si vive bene. Il problema per il personale è innanzitutto trovarlo- chiosa- poi gestirlo bene e trattenerlo”. Dal canto suo il presidente Bruno Bianchini mette in luce la necessità di “promuovere politiche dei prezzi che premino tutte le parti che compongono il prodotto turistico”.
L’associazione intanto fa parlare un trio di esperti, il consulente energetico Raul Ruggeri, il responsabile di Cubia alimentari cash and carry Alex Buscaglia e il consulente del lavoro Fabrizio Romani. E i consigli non mancano. In tema di energia “il problema non si risolve cambiando fornitore” e la possibilità di rinegoziare il prezzo della materia prima, tra il 40% e il 45% della bolletta, è decisamente “relativo”.

A TAVOLA POCHI PRODOTTI MA BUONI

Attenzione a chi propone sconti impossibili sui costi fissi come trasporto, oneri di sistema o imposte, così come al tacito rinnovo dei contratti. Meglio allora puntare sul risparmio, per esempio mandando le lavatrici di notte e conoscendo il prezzo energetico per camera. Il consiglio a tavola è invece preferire il prodotto italiano, un menù “snello e furbo con pochi prodotti ma buoni“, così come “comprare poco e cambiare presto”. Certo, sottolinea Bruscaglia, “aziende importanti hanno il problema della plastica per l’imbustamento e dell’incredibile aumento dell’alluminio, ci sono le difficoltà legate al covid”. Per cui occorre “svicolare dall’abitudine di avere sempre lo stesso prodotto”.


PIÙ PALETTI AL LAVORO IRREGOLARE

Infine sul costo del personale pesano l’aumento dei contributi Inps così come una diversa organizzazione dell’attività per la richiesta di conciliare tempi di vita e di lavoro, tra revisione dei turni e assunzione di nuovo personale. Senza sottovalutare, conclude Romani, l’inasprimento nei criteri per la sospensione dell’attività per irregolarità, con maggiori poteri agli ispettori: da quest’anno basta una percentuale di lavoratori irregolari del 10%, non più il 20%, e la violazione, invece che la recidiva, delle norme sulla sicurezza, che comportano anche multe fino a 3.000 euro.

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