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Per il 25 novembre il Sindacato Unico dei Militari promuove un webinar di sensibilizzazione

Carlotta Lorefice, vice presidente: “Sensibilizzare le persone a parlare, a non avere paura di quello che si rivela un ambiente omertoso"

Pubblicato:23-11-2022 11:39
Ultimo aggiornamento:23-11-2022 11:58
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ROMA – “50 shades of violence”: è il nome del webinar organizzato dal S.U.M.- Sindacato unico dei militari in occasione del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, per approfondire il tema della “violenza, violenza di genere e violenza in ambito Forze armate”, come si legge nel post pubblicato su Facebook dal SUM che ricorda l’appuntamento su zoom alle 18 di questa importante data.
“Il servizio militare femminile è entrato in vigore solo nel 2000 a seguito di una grande trasfor
mazione delle Forze armate.
Per questo, l’adattamento è ancora in itinere e c’è ancora strada da fare”, ha dichiarato alla Dire Carlotta Lorefice, paracadutista vice presidente del SUM e capo dipartimento Supporto psicologico. L’idea di Lorefice e delle altre organizzatrici del webinar è quella di creare una giornata di “formazione e informazione”, perché “su questa tematica c’è ancora molto lavoro da fare per i militari”. Per questo, “in questo webinar, che alla fine si è rivelato un vero e proprio congresso, abbiamo cercato di mettere insieme tutte le figure professionali che hanno a che fare con queste tematiche e che possono fare formazione, per parlare di violenza in modo olistico e con un focus sull’organizzazione militare”, ha aggiunto.
L’obiettivo è quindi quello di contribuire a far adottare a chi riceve una denuncia le “lenti di genere”, come le ha definite Monica Giorgi, presidente del Nuovo Sindacato Carabinieri. La formazione, ha detto Giorgi alla Dire, “è fondamentale per far venire meno i pregiudizi e gli stereotipi che ci sono stati inculcati dalla nostra educazione e che non ci permettono di tutelare a pieno la persona che ho di fronte”.

D’altra parte, i ‘sintomi’ di chi ha subito violenza sono molteplici e non sempre immediatamente riconoscibili, come ha spiegato la psicologa e psicoterapeuta Silvia Trucco: “Lo stato emotivo della persona che subisce violenza spesso diventa in perenne allerta. È un’allerta neurofisiologica, in cui il sistema inizia a registrare ogni stimolo come pericoloso. Questo avviene perché ha subito e continua a subire vessazioni fisiche o psicologiche. Essendo il sistema nervoso in allerta, avviene una stimolazione che intacca gli organi interni con malfunzionamento del sistema. Abbiamo quindi un aumento delle cefalee croniche, disturbi del sonno, del menarca, disturbi alimentari, oltre ad un aumento dell’ansia, attacchi di panico, sintomi depressivi e gastro intestinali”.
Anche Cristina Colantuono, psicologa e psicoterapeuta esperta in psicologia giuridica, interverrà al webinar per diffondere maggiore consapevolezza sul ruolo dello psicologo in ambito giuridico: “Nel caso di violenza sulle donne si attiva una consulenza per valutare delle conseguenze dell’atto criminoso sulla donna. E sugli accorgimenti e le restrizioni per l’uomo reo- ha detto alla Dire- tra le forze dell’ordine noto ancora poca formazione: siamo molto lontani dall’esempio americano, dove spesso le forze dell’ordine si avvalgono di uno psicologo”.
Con questo webinar- congresso, l’obiettivo di Sum è raggiungere più persone possibile per “sensibilizzare le persone a parlare, spronarle a non avere paura di quello che a volte si rivela un ambiente omertoso in cui si insinua il meccanismo della paura. L’invito- ha concluso Carlotta Lorefice- è a denunciare sia dentro le forze dell’ordine sia fuori”.


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