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Tennis, annuncio a sorpresa della numero 1 del mondo Ashleigh Barty: “Mi ritiro”

La 25enne australiana: "Voglio inseguire altri sogni". Lascia dopo 15 titoli, di cui tre Slam: Roland Garros 2019, Wimbledon 2021 e Australian Open 2022

Pubblicato:23-03-2022 12:35
Ultimo aggiornamento:23-03-2022 13:49

screenshot instagram barty
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ROMA – Con un annuncio a sorpresa, la numero 1 del mondo femminile Ashleigh Barty ha deciso di ritirarsi dal tennis. Lo ha fatto spiegando le sue “ragioni” in un video sul suo profilo Instagram: “Sono così felice e così pronta, e sono consapevole, dentro di me so che è la scelta giusta per me come persona. L’ho fatto prima, ma in una maniera molto diversa. Sono così grata al tennis, che mi ha fatto realizzare tutti i miei sogni, ma so che è arrivato il momento di appendere la racchetta al chiodo e di inseguire altri sogni“.

“Ci stavo pensando da tanto tempo – spiega la 25enne australiana – e ho avuto momenti molto importanti nella mia carriera. La vittoria a Wimbledon lo scorso anno ha cambiato molto come persona e come atleta. Quando si lavora così tanto per un obiettivo, e Wimbledon era il mio vero obiettivo. Ci ho pensato molto dopo Wimbledon, ne ho parlato al mio team, ma sentivo che mancava qualcosa, che non ero completamente soddisfatta. Poi è arrivata la sfida dell’Australian Open, e credo che fosse la maniera più perfetta per celebrare il meraviglioso percorso della mia carriera tennistica”.

“C’è stato un cambiamento di prospettiva in questa seconda parte della mia carriera. La mia felicità non dipendeva più dai risultati. Il successo, per come lo definisco io, è sapere di aver dato tutto quello che potevo dare. Sono soddisfatta, sono felice, so quanto lavoro è necessario per ottenere il meglio da noi stessi”.


“L’ho detto diverse volte al mio team – continua Barty – non ho quella voglia, quella spinta che è necessaria per continuare a superarsi sempre di volta in volta. Fisicamente non ho più niente da dare, ho dato tutto al tennis, sono felice, e questo è il mio successo”. “Qualcuno magari non capirà e lo comprendo. Ma per me, Ash Barty, ci sono talmente tanti sogni che non includono il viaggiare per il mondo per giocare a tennis, rimanendo lontana dalla mia famiglia e dalla mia casa. Non smetterò mai di amare il tennis, è stato una parte fondamentale della mia vita e lo sarà sempre, ma ora voglio godermi il prossimo capitolo della mia vita come Ash Barty la persona, e non Ash Barty l’atleta.”

IL PALMARES DI BARTY

Barty lascia con 15 titoli di singolare e 12 di doppio vinti, tra cui tre Slam: Roland Garros 2019, Wimbledon 2021 e Australian Open 2022. È stata numero 1 del ranking Wta per 114 settimane consecutive, in tutto per 121 settimane.

PARTE LA CACCIA AL TRONO DEL RANKING WTA

E ora chi sarà la numero uno del mondo del tennis femminile? Il ritiro di Ash Barty lascia un vuoto in cima al ranking Wta. Nell’unico precedente di ritiro precoce della storia del tennis femminile, Justine Henin nel 2008 chiese di essere tolta dal ranking. Al momento in testa alla “race” per sostituire Barty c’è Iga Swiatek, con un vantaggio di circa 700 punti sulla ceca Krajcikova. Le altre pretendenti al trono sono Badosa, Sabalenka e Kontaveit. Dopo Miami potrebbe già esserci una nuova numero 1.

CIAO CIAO ASH, RIVOLUZIONARIA DEL TENNIS DI QUALITÀ

Con le mani, con la testa, con il cuore, con la racchetta, ciao ciao. “Che paura intorno, è la fine del mondo”, ma non per lei. Ash Barty ha deciso di tagliare la vita a slice. Ha vinto quel che voleva quando serviva: a Wimbledon, un Roland Garros, gli Australian Open a casa sua. E va bene così. Ha 25 anni, è la numero uno del mondo, fa la rivoluzione. Chiude in cima, la chimera del campione per antonomasia. Le ambizioni altrui non la riguardano. “Sognavo Wimbledon, l’ho vinto”. Amen.

Mentre lo sport moderno procede per accumulazione, con le coppe, i trofei e i record ammonticchiati nel deposito dell’anima, Barty rompe lo schema: la narrazione dell’ostinazione epica funziona per gli altri, lei è quella che vince su tre superfici diverse giocando il suo tennis diverso. La diversità è il suo DNA, e così il suo destino segue un altro percorso.

Barty è la prima giocatrice a ritirarsi da numero 1 dopo Justine Henin, la prima a chiudere la carriera vincendo una finale di uno Slam dai tempi di Pete Sampras. Lascia con 15 titoli di singolare e 12 di doppio vinti, tra cui i tre Slam di cui sopra. È stata numero 1 del ranking Wta per 114 settimane consecutive, in tutto per 121 settimane. Ha guadagnato 23 milioni e 800mila dollari di montepremi. E se ne va, lasciando lo “shock” a firma d’una carriera che non l’ha mai davvero definita. Lei è quella del tennis totale in un circuito di picchiatrici replicanti, è l’Olanda di Cruijff del gioco femminile. È la qualità in un mondo di quantità. Vincere tanto, di più, possibilmente tutto. Oppure Barty.

Aveva già smesso nel 2014, a 18 anni, per andare a giocare a cricket nella Women’s Big Bash League. Poi lo aveva rifatto, per il golf. Vinceva anche lì, manco a dirlo. È stata una degli ultimi ‘grandi’ dello sport a tornare in attività dopo il lockdown, per sottolineare – lo scrisse il Guardian – l’irrilevanza dello sport durante la pandemia: “Il tennis non avrebbe governato mai più la sua esistenza”. Era uscita dalla top 200, era tornata al numero 1 vincendo a Parigi. E lì si era piantata, inarrivabile più che per risultati per modalità: naturale, affascinante, facile. Invidiabile, ma non invidiata. Amata da tutti.

Il “Barty Party”, hanno chiamato il suo lifestyle. Quando ha vinto Wimbledon, 50 anni dopo Evonne Goolagong Cawley, ha indossato una replica del suo abito. Dopo aver vinto a Melbourne Park, ha portato il suo trofeo a Uluru e ha giocato a tennis con i bambini indigeni. Nel gennaio del 2020 aveva perso la semifinale dell’Australian Open contro Sofia Kenin (“il conto aperto”): andò in conferenza stampa tenendo in braccio la nipotina di 11 mesi, Olivia. La criticarono per aver usato la piccola come “scudo”, per non subire domande scomode. Il suo messaggio, scandito rumorosamente oggi, è che era solo una partita, una sconfitta, la vita è un’altra cosa. E ciao ciao.

LE REAZIONI DEL MONDO DEL TENNIS

L’addio di Ash Barty è un piccolo shock, per il mondo del tennis. Sui social sono scattate immediatamente le celebrazioni della campionessa che lascia a 25 anni. Un tributo dietro l’altro. A cominciare dal primo ministro australiano Scott Morrison: “E’ una fonte di ispirazione per tutti gli australiani, in particolare una generazione di giovani indigeni in questo paese”, ha detto. La Women’s Tennis Association, la Wta, saluta “un’incredibile ambasciatrice per lo sport e per le donne di tutto il mondo”. L’amministratore delegato Steve Simon affermato che allo sport mancherà la sua “incrollabile professionalità e sportività”. Serena Williams si dice “sinceramente un po’ a corto di parole. Grazie per aver ispirato non solo le ragazze e non solo in Australia, ma nel mondo. Grazie per aver dimostrato che la gentilezza vince” E così Andy Murray ha scritto di essere felice per Barty, ma “dispiaciuto per il tennis”. L’ex numero 1 Karolína Plíšková aggiunge che “è stato un privilegio godersi alcune battaglie epiche contro Barty: una tennista incredibile ma soprattutto una delle persone più simpatiche del Tour”. La rumena Simona Halep, anche lei ex numero 1, le augura ogni bene: “Ash, cosa posso dire, sai che ho le lacrime agli occhi, vero? Amica mia, mi mancherai. Eri diversa e speciale, e abbiamo condiviso dei momenti incredibili. Qual è il prossimo passo per te? Campione del Grande Slam nel golf?! Sii felice e goditi la vita al massimo”.

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