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Alla Festa del Cinema di Roma ‘Bros’, la prima rom-com gay tra risate (tante) e amore

Il regista in conferenza: "Mi chiedo perché non sia stato fatta prima"

Pubblicato:22-10-2022 20:02
Ultimo aggiornamento:22-10-2022 20:02

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ROMA – Alla Festa del Cinema di Roma è stato anche il giorno di ‘Bros’, l’irresistibile prima rom-com gay realizzata da un grande Studio cinematografico, in questo caso è Universal Pictures che la porta nelle sale dal 3 novembre. “Per me era una cosa che sarebbe dovuta accadere tanti anni fa. Durante le riprese mi sono chiesto tante volte ‘ma perché un film del genere non è stato mai fatto prima?’”, ha detto il regista Nicholas Stoller, che ha co-sceneggiato il film insieme a  Billy Eichner. “Questo film parla della mascolinità e dell’incapacità degli uomini, in particolare nella comunità gay, di essere vulnerabili e di sentirsi a proprio agio nella propria pelle. I due protagonisti – ha detto il regista – vanno a vedere un film intitolato ‘The Treasure Inside’, che è una grande pellicola da Oscar con due attori eterosessuali. E il personaggio di Bobby continua a chiedersi: ‘perché gli attori gay non possono mai recitare in versione etero, mentre gli attori etero possono recitare in versione etero, mentre gli attori etero possono recitare in ruoli gay vincendo gli Oscar?. E quindi, affinché quella battuta funzionasse, avevamo bisogno di realizzare l’intero film LGBTQIA+. Ogni attore del film appartiene a questa comunità”.  Presente in conferenza anche Billy Eichner (nel film Bobby), che figura anche come co-protagonista insieme a Luke MacFarlane (nel film Aaron). “Io sono un uomo gay a Hollywood, dichiarato fin dall’inizio della carriera. Abbiamo avuto delle produzioni indipendenti incentrate su storie di amore queer, ma mai una produzione così grande e con delle risorse di una major come la Universal che ha prodotto e distribuito il film in tutto il mondo. Spesso quando ci sono i ruoli gay al centro di un film di alto profilo, gran parte di questi sono interpretati da attori etero. Per noi è stata una cosa nuova poter impersonare noi stessi e le nostre storie”, ha raccontato Eichner.

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