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ROMA – “Dobbiamo aspettarci un’influenza che circolerà molto, lo abbiamo visto quello che è accaduto in Australia. C’è poi un elemento in più: negli ultimi due anni, grazie ai sistemi di contenimento per il Covid e alle vaccinazioni antinfluenzali, il virus ha circolato poco e come abbiamo capito il circolare poco immunizza meno la popolazione che così rimane scoperta. Questo ci fa appunto temere che sarà un’influenza significativa. Ogni anno in Italia abbiamo tra i 5mila e 15 morti, parliamo di una malattia rilevante”. Lo ha detto l’infettivologo Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit (Società italiana di Malattie Infettive e Tropicali), interpellato dai giornalisti sul tema oggi a margine all’incontro dal titolo ‘La sanità che vorrei. L’importanza dei vaccini nella prevenzione. Covid-19, influenza e altre infezioni virali e batteriche’, promosso dalle società scientifiche SIMIT, SIMG, SIGOT, SItI e organizzato da Aristea. L’evento è in corso al ministero della Salute.
Per le categorie più a rischio, intanto, gli esperti raccomandano la doppia vaccinazione, Covid e influenza: “Sicuramente sì- ha confermato Andreoni- così come abbiamo fatto lo scorso anno quando abbiamo fatto entrambe le immunizzazioni. Speriamo non ci sia troppo esitazione, perché la stiamo già vendendo”.
“Ieri abbiamo fatto il punto rispetto alla distribuzione dei vaccini antinfluenzali. Tutte le regioni dovrebbero essere pronte a partire dalla metà di ottobre, alcune sono già pronte ora, mentre in altre regioni è stata fissata il 17 ottobre come data di consegna. In buona parte delle regioni italiane i medici hanno già molte richieste da parte di persone che chiedono di avere somministrata la dose“. Lo ha detto Claudio Cricelli, presidente della Simg (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie), intervenendo oggi in collegamento video all’incontro dal titolo ‘La sanità che vorrei. L’importanza dei vaccini nella prevenzione. Covid-19, influenza e altre infezioni virali e batteriche’.
Secondo Cricelli, intanto, è “difficile” prevedere come sarà la prossima stagione influenzale, perché l’influenza è “sempre imprevedibile, ha sempre un tasso elevato di complicanze- ha sottolineato- e il Covid è ancora presente fra noi e non ne conosciamo le complicanze”. L’invito è dunque a vaccinarsi “non solo per chi appartiene a una categoria specifica, ma anche per tutti gli altri per cui non è specificatamente indicato“. In merito alle categorie per cui il vaccino è raccomandato, il presidente della Simg ha infine fatto sapere che “abbiamo abbassato l’età da 65 a 60 anni, oltre naturalmente a fragili, donne in gravidanza e operatori sanitari, e già molte persone vanno dal medico di famiglia per prendere appuntamento”.
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