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Ucraina, caos nel M5s. Petrocelli: “Usciamo da questo governo interventista, non voterò più fiducia a Draghi”

Duro attacco di Italia Viva: "Non possiamo tollerare oltre le prese di posizioni di esponenti filo Putin"

Pubblicato:22-03-2022 14:58
Ultimo aggiornamento:23-03-2022 08:27

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ROMA – Il presidente della commissione Esteri, il pentastellato Vito Petrocelli, ha chiesto al M5s di valutare il “ritiro di ministri e sottosegretari” dal governo Draghi: “Fuori da questo governo interventista– ha detto Petrocelli- che vuole fare dell’Italia un paese co-belligerante”.

Non votero piu’ la fiducia al governo Draghi su qualunque provvedimento“, aggiunge poi Petrocelli. “Stiamo diventando interventisti, questa per me è una questione pregiudiziale, non voterò più la fiducia al governo Draghi”.

Per quanto riguarda il decreto che prevede l’invio di armi all’Ucraina, “se il decreto arriva in Aula e sono in Italia, a Roma, confermo il mio voto negativo, se arriverà quando sarò, come credo, in missione negli Stati Uniti, confermerò il voto negativo”. 


Petrocelli poi chiarisce: “Non intendo lasciare la presidenza della commissione Esteri del Senato”. Il senatore pentastellato, infatti, vuole partecipare alla prossima missione negli Usa, dal 28 marzo, come presidente in carica.

La posizione italiana che vuole mandare armi a una delle due parti in conflitto non è assolutamente da condividere, è contraria all’art. 11 della Costituzione, è contraria al ruolo che l’Italia dovrebbe avere come paese mediatore, ma diventando una parte in causa perde automaticamente la possibilità di essere un mediatore credibile”, spiega Vito Petrocelli, presidente M5S della commissione Esteri del Senato.

Quindi “non voto più la fiducia- ribadisce Petrocelli- Quando ci fu il voto interno al M5S sul partecipare o meno al governo io votai no, ma da allora ho sempre votato la fiducia, non sono mai mancato salvo che per assenze giustificate. Ma siccome oggi c’è una questione rilevantissima, e stiamo diventando interventisti come paese, io non voterò piu la fiducia“.

Per Petrocelli la decisione di inviare armi all’Ucraina “è la goccia che fa traboccare il vaso dell’atteggiamento di un governo Draghi che è molto lontano da un programma M5S che io spero sia ancora valido, a grandi linee, ma che è lontanissimo da come ci si sta comportando adesso”

“La mia posizione sul decreto- aggiunge Petrocelli- è identica a quella di quando si è votato sulla risoluzione. Sono pienamente convinto che l’atto militare della federazione russa nei confronti dell’Ucraina sia da condannare senza se e senza ma perché contrario a tutte le regole della convivenza civile e internazionale”.

“Sono altresì convinto che la guerra non comincia oggi ma comincia almeno 8 anni fa, quando le milizie ucraine compiono azioni, altrettanto gravi come quelle che stiamo vedendo oggi, nelle repubbliche del Donbass”, prosegue Petrocelli, “sono convinto che Putin avrebbe potuto limitarsi in maniera molto più sensata a liberare le repubbliche. Quello che sta facendo non è giustificabile da nessun punto di vista”.

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ITALIA VIVA ALL’ATTACCO: SI DIMETTA, POSIZIONI FILO PUTIN INTOLLERABILI

Immediata alla reazione di Italia Viva che, in una nota della vicepresidente dei senatori Laura Garavini, chiede le dimissioni di Petrocelli dalla commissione Esteri del Senato: “I vertici del M5S si dissocino dalle gravissime parole di Vito Petrocelli riguardo al ritiro dei ministri e sottosegretari ad un governo italiano definito “interventista” che sta giustamente difendendo i valori della democrazia incarnati dalla eroica resistenza del popolo ucraino. Il presidente Draghi ha richiamato l’unità del parlamento italiano di fronte alla testimonianza di altissimo valore storico, etico e politico di Zelensky, non possiamo tollerare oltre le prese di posizioni di esponenti filo Putin. Italia Viva torna a chiedere le dimissioni immediate di Petrocelli dalla commissione Esteri del Senato: dopo queste ulteriori dichiarazioni che seguono gesti concreti come il voto contrario alla risoluzione del Parlamenro sulla guerra in Ucraina non può davvero continuare a ricoprire quel ruolo. Dovrebbe essere lui per primo a fare un passo indietro viste le sue parole“.

 IV CHIEDE IN RIUNIONE DI MAGGIORANZA LE DIMISSIONI PETROCELLI

Italia Viva ha ufficialmente chiesto le dimissioni del presidente della commissione Esteri in Senato Vito Petrocelli. Il presidente dei senatori renziani, Davide Faraone, ha posto la questione nel corso della riunione di maggioranza prima della capigruppo. “Non possiamo tollerare che sul decreto Ucraina ci sia il no già annunciato del presidente della commissione Esteri che per giunta arriva dopo che lo stesso Petrocelli aveva votato contro la risoluzione del Parlamento a sostegno dell’Ucraina. Le parole odierne del presidente Draghi riguardo all’unità del Parlamento italiano, opposizione compresa, sono state chiarissime. Non sono quindi tollerabili oltre espressioni filo Putin in maggioranza. E lo dico anche a tutela delle posizioni ufficiali del M5S che hanno preso le distanze da queste opposizioni che non sono evidentemente solo parole, visto che si manifestano in voti contrari. Adesso è assolutamente necessario porre in questa sede la questione politica, tanto più che la prossima settimana ci sarà una missione della Commissione Esteri a Washington”, dichiara Faraone”. Così in una nota dell’ufficio stampa di Italia Viva.

CONTE: “PETROCELLI SI PONE PER SCELTA PERSONALE FUORI DA M5S

“Petrocelli ha frainteso la linea del M5S. Se dichiara che non appoggerà più questo Governo, evidentemente si pone fuori naturalmente per scelta personale dal M5S, fraintende evidentemente la linea univoca e chiara del M5S”. Lo ha detto il leader del M5S, Giuseppe Conte, a ‘Porta a Porta’. “Noi- ha poi spiegato Conte- non abbiamo mai assunto il ruolo di mediatori, abbiamo sempre avuto una posizione di parte: ferma condanna di un’aggressione militare ingiustificata”.

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