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Bus colpito a Venezia, si rompe il finestrino: “Poteva essere tragedia”

Ieri sera a Venezia un autobus di linea è stato colpito da un oggetto, una biglia o un pallino di ferro, che ha frantumato il vetro dalla parte del conducente e ferito l'autista. Sindacati e politica lanciano l'allarme

Pubblicato:22-02-2024 17:37
Ultimo aggiornamento:22-02-2024 17:37
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VENEZIA – “È molto grave e preoccupante quanto accaduto ieri sera a Mestre, all’altezza dello stabilimento Fincantieri, dove l’autobus di linea numero 476 alle 19.40 circa è stato colpito da un oggetto che ha violentemente frantumato il finestrino a lato del conducente. Pare si tratti addirittura di una biglia (altrove si parla di “un pallino di ferro“, ndr) scagliata con qualche strumento da un’auto che si trovava in accostamento al mezzo pubblico. Il tutto a pochissima distanza da dove è avvenuto il tragico incidente dello scorso ottobre costato la vita a 21 persone. Viene da chiedersi cosa sarebbe successo se quanto accaduto ieri si verificava qualche decina di metri più avanti, all’altezza del cavalcavia. Si tratta di un episodio che richiama ancora una volta al tema della sicurezza“. A dirlo il consigliere regionale del Pd Veneto e vice presidente della commissione trasporti, Jonatan Montanariello.

“Nel rivolgere la nostra totale solidarietà all’autista coinvolto, ribadiamo il rammarico per la bocciatura del nostro ordine del giorno che chiedeva alla Regione di intervenire affinché le aziende di trasporto pubblico si costituiscano parte civile quando avvengono aggressioni ai loro dipendenti. Questo- afferma il dem- tutelerebbe di più il dipendente e sarebbe un ulteriore deterrente per chi compie queste azioni vergognose e pericolose, visto che in sede processuale si troverebbe a fare i conti con un soggetto in grado di esigere il risarcimento anche per interruzione di pubblico servizio. In generale riteniamo vada dunque data una stretta ai protocolli di sicurezza, per non lasciare soli al loro destino i lavoratori, sottoposti quotidianamente a vessazioni e aggressioni”.

FURIA CGIL: “BUS PRESO DI MIRA, IERI TRAGEDIA SFIORATA”

“Ieri a Venezia abbiamo passato il segno: un pallino di ferro lanciato come un proiettile, ha rotto il vetro dell’autobus diretto a Spinea da zona Fincantieri, ha ferito l’autista e, solo per causa fortuita, non ha avuto conseguenze ben più gravi. L’ennesima tragedia sfiorata, l’ennesimo morto sul lavoro appena evitato“. Alessandra Fontana, della Filt-Cgil del Veneto, e Federica Vedova, della Filt-Cgil di Venezia, esprimono oggi vicinanza al lavoratore ferito e ai suoi colleghi nella speranza che le indagini facciano preso e “vengano individuati e puniti i responsabili“, poi “valuteremo la possibilità si costituirci parte civile nel processo”. Intanto, la Filt manda a dire anche che “da parte nostra la misura è colma: non accetteremo più provocazioni, allusioni e nemmeno facile demagogia. Non accetteremo più che qualcuno, in maniera pubblica o privata, utilizzi come capri espiatori chi trasporta le nostre vite e le vite dei nostri cari”.


Che gli autisti fossero da tempo “un bersaglio facile, lo sapevamo e lo abbiamo più e più volte denunciato. Sono bersaglio della politica regionale e locale, che, anziché optare per scelte strategiche di vero rilancio del trasporto pubblico locale, preferisce scaricare le responsabilità di ogni disservizio su una generica mancanza di personale”. Sono bersaglio degli utenti “che scaricano sugli autisti i disservizi quotidiani, i tagli alle corse, gli aumenti tariffari, le resse sugli autobus. Sono infine bersaglio dei datori di lavoro: aziende che pensano solo a produrre utile sulla pelle viva dei dipendenti, aumentando i carichi di lavoro a retribuzione invariata”, elencano Fontana e Vedova. E oltre a tutto questo ogni giorno hanno a che fare con “lesioni, minacce e violenze”. Tutto “nel silenzio assordante della politica, delle aziende e, troppo spesso, degli stessi utenti”.

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