NEWS:

Roma, giudici: per Buzzi “più vantaggi” con Alemanno che con Veltroni

La sindacatura di Alemanno è stata vantaggiosa per Buzzi: le tre cooperative si aggiudicarono appalti per 9,6 milioni di euro, 3,6 in più rispetto alla sindacatura di Veltroni"

Pubblicato:21-05-2019 14:53
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:29
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “La sindacatura di Alemanno è stata vantaggiosa per Buzzi: le tre cooperative si aggiudicarono appalti per 9,6 milioni di euro, 3,6 in più rispetto alla sindacatura di Veltroni”. Lo scrivono i giudici della seconda sezione del Tribunale di Roma nelle motivazioni che lo scorso 25 febbraio hanno portato alla condanna a sei anni di reclusione per l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, per corruzione e finanziamento illecito, nell’ambito di un processo stralcio dell’inchiesta Mondo di Mezzo.

“E’ possibile distinguere una prima fase, quella coincidente temporalmente con la sindacatura di Alemanno, in cui- continuano i giudici- i rapporti dell’imprenditore con il sindaco per prudenza sono stati mediati da Franco Panzironi e Antonio Lucarelli, e il periodo successivo in cui, cessata la carica di Sindaco ed assunta quella di consigliere di minoranza, l’odierno imputato ha intrattenuto contatti diretti con Buzzi, palesando una disinvoltura indicativa di una pregressa e solida consuetudine di rapporti”.

E ancora: “L’esame delle dinamiche intersoggettive tra Giovanni Alemanno, Franco Panzironi e Salvatore Buzzi rivela l’esistenza di un rapporto che si muove su un piano di parità, tra collaborazione e convenienza reciproca: l’imputato, infatti, motivato dalla prospettiva di conseguire un indebito tornaconto personale, mostrandosi disponibile a spendere la propria qualità di Sindaco per risolvere i problemi delle cooperative di Salvatore Buzzi, si è inserito in quella logica negoziale simmetrica che tradizionalmente caratterizza le fattispecie corruttive”.


Infatti, secondo i giudici “alle dazioni di denaro, all’appoggio elettorale nonché alla richiesta di altri favori, ha fatto da contraltare una generica disponibilità dell’imputato a mediare, attraverso la propria pubblica funzione, per la risoluzione delle problematiche vicende che hanno interessato le cooperative di Salvatore Buzzi. Né è emersa alcuna prova che nello stesso periodo Giovanni Alemanno abbia intrattenuto analoghi rapporti anche con altri imprenditori”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it