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Arriva l’app per i pazienti con psoriasi, artrite e obesità

Laurenti (Consulente progetto Mdm): "L'artrite reumatoide ha un'incidenza tre volte superiore nel sesso femminile"

Pubblicato:21-04-2021 16:40
Ultimo aggiornamento:21-04-2021 20:53

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ROMA – Un progetto che mira all’educazione e al raggiungimento di uno stato di salute ottimale dedicato alla presa in carico di pazienti affetti da psoriasi, artrite reumatoide ed obesità. Si chiama MDM (Medicine, Diet and Movement) una piattaforma medica che ha sviluppato anche un’ app. L’agenzia di stampa Dire ne ha parlato con la reumatologa Rosita Laurenti, una delle due consulenti del progetto.

-Ci può spiegare cos’è la psoriasi e perché spesso è abbinata ad obesità? E se c’è un’ incidenza particolare nel sesso femminile?

“La psoriasi è una malattia infiammatoria ad andamento cronico recidivante che si manifesta con la comparsa di lesioni cutanee di tipo eritematoso o a volte con delle placche rilevate. A volte interessa la cute, il cuoio capelluto e anche le unghie. Molti pazienti pazienti affetti da psoriasi sviluppano l’artrite psoriasica che è una malattia infiammatoria delle articolazioni che può colpire sia le quelle periferiche come ginocchia, polsi e caviglie che la colonna vertebrale. Si tratta di patologie che hanno un forte impatto sulla qualità della vita sia da un punto di vista estetico sia per la disabilità articolare, legata all’artrite ed hanno una forte associazione con l’obesità. In particolare con l’aumento della circonferenza vita e con l’obesità viscerale. Tutto questo è determinante nello sviluppo della sindrome metabolica, dell’insulino- resistenza, dell’ipertensione, del diabete e della dislepidemia, nonché la stessa obesità conferisce un profilo di rischio cardiovascolare molto aumentato. Anche l’artrite reumatoide, malattia infiammatoria autoimmune, caratterizzata da una infiammazione cronica delle articolazioni, porta ad una disabilità articolare. Da questa condizione nasce l’esigenza di trattare questi pazienti in maniera più complessa e multidisciplinare rispetto a quanto si fa di solito. La psoriasi ha uguale incidenza tra uomini e donne mentre l’artrite reumatoide è molto più rappresentata nel sesso femminile con una incidenza quasi tre volte superiore rispetto all’uomo”.


– Da dove nasce l’idea di questo progetto?

“Questa esigenza nasce da una esperienza decennale con questi pazienti. L’idea è mia e della collega Emanuela Gubbinelli, dermatologa, perché abbiamo constatato che solo una visita specialistica non basta e lascia irrisolti i problemi di questi pazienti. Sicuramente abbiamo a disposizione i farmaci biotecnologici ultramoderni che sono in grado di ridurre la remissione della patologia anche in poche settimane, ma la sola terapia non è sufficiente ad abbassare il rischio cardiovascolare legate all’obesità. Da qui l’idea di trattare il soggetto in maniera multidisciplinare. Vogliamo consigliare uno stile di vita adeguato, un modello alimentare sano e un protocollo di attività fisica adatto per il singolo caso specifico. Trovare nella stessa seduta ambulatoriale più specialisti era una chimera prima e oggi ancor di più in tempi di pandemia. Abbiamo pensato di superare questo problema attraverso lo sviluppo di un programma informatico“.

– Da questo percorso nasce anche MDM App, quali sono i vantaggi per il paziente?

MDM app è un acronimo che sta per Medicine Diete e Moviment, è stata pensata da una start up innovativa affiancata da una società del settore con esperienza pluridecennale. Lo staff è stato costituito non solo da medici, ma soprattutto da ingegneri guidati da Massimo Citeroni e siamo arrivati ad avere un ‘prodotto’ molto facile da utilizzare, intuitivo e utile per il paziente a maggior ragione in tempi di pandemia. La app fornisce indicazioni precise anche rispetto a quello che si potrebbe trovare su internet perché nella migliore delle ipotesi non sono comunque cucite su misura. Invece registrandosi e scaricando MDM app, il soggetto può profilarsi e in base alle caratteristiche individuali può trovare le cure che potenzialmente possono essere prescritte, qual è l’alimentazione e il protocollo di allenamento più adatto. Tre sono i canali: quello medico, attraverso degli indicatori il paziente si ‘autovaluta’, il secondo è il flusso diet inserendo le misure può calcolare la dieta magari ipocalorica declinata sul modello mediterraneo. Il terzo flusso è il moviment, l’allenamento, ed è riproducibile anche grazie a dei video, consentendo un’attività fisica costante e tenendo in conto le sedi possibili di dolore. I pazienti reumatici possano avere sedi di dolore e dunque vanno a evitare taluni esercizi. Il soggetto come detto, può limitarsi alla app che è un sistema chiuso, oppure registrarsi sulla piattaforma MDM dove può trovare gli specialisti che rispondono ai quesiti attraverso il teleconsulto, i quali provengono da tutta Italia. Ad esempio un paziente che risiede a Roma può scegliere lo specialista del territorio in modo da decidere magari di effettuare una visita in presenza”.

– Una sezione molto interessante della vostra piattaforma è quella delle ‘Pillole di salute’. Ci spiega cosa può trovare l’utente?

“La dieta non è qualcosa di restrittivo e punitivo, ma deve essere vissuta davvero come uno stile di vita. Attraverso questa sezione, in particolare, noi vogliamo aiutare il paziente a trovare uno stile di vita sano anche attraverso il cibo e l’attività fisica. A volte è necessario però uscire dalla monotonia della dieta soprattutto nel caso di momenti conviviali. Perciò abbiamo messo a punto delle ricette che hanno qualcosa di sfizioso, ma sano. Spesso queste portate contengono degli alimenti che hanno un notevole potere antifiammatorio. Per questo nelle nostre ricette diamo uno spunto per fare cene sfiziose a base di origano, basilico, la frutta secca e zenzero cibi ottimali in questo senso. Un modo di stare in compagnia dimenticandoci di stare a dieta”.

– Novità per il futuro come ad esempio l’ampliamento di questa piattaforma ad altre patologie?

“Stiamo lavorando e arricchendo l’App con delle diete per il microbioma. E visto che è pensata come un format vogliamo estendere questo progetto ad altre patologie come l’acne, la dermatite atopica e l’osteoporosi“.

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