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Covid, Gimbe: “Aumento consistente della circolazione virale, la campagna vaccinale è al palo”

Il presidente Nino Cartabellotta: "Solo un bambino su tre ha due dosi di vaccino e la campagna della quarta dose è al 5,6%"

Pubblicato:21-03-2022 11:54
Ultimo aggiornamento:21-03-2022 14:31
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tampone
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ROMA – “La pandemia non ci lascia in pace. C’è un tema trascurato: la campagna vaccinale è al palo. Ho visto i dati e mi sono un po’ arrabbiato: nelle ultime settimane abbiamo perso dal 40% al 18% in meno per quanto riguarda i nuovi vaccinati. Nell’ultima, quella dal 14 al 20 marzo, abbiamo fatto solo poco più di 20mila nuovi vaccinati, di cui circa 4mila nella fascia tra i 5 e gli 11 anni, 11.400 nella fascia tra i 12 e i 49 anni e poco più di 4.700 nella fascia over 50″. Lo ha affermato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, intervenuto ai microfoni de ‘L’Italia s’è desta’, programma curato e condotto dal direttore di Radio Cusano Campus, Gianluca Fabi.

SOLO UN BAMBINO SU TRE HA DUE DOSI DI VACCINO

“Questo significa – ha tenuto a precisare Cartabellotta – che, al di là della circolazione virale, la campagna vaccinale ha tirato i remi in barca. Un altro indicatore di questa tendenza è quello sulla vaccinazione in età pediatrica, nella quale siamo praticamente fermi da settimane. Siamo al 33,3% a livello nazionale per quanto riguarda la doppia dose, ma ci sono grandi differenze regionali. Ad esempio, la Puglia ha vaccinato quasi il 50% dei bambini con doppia dose, mentre la provincia di Bolzano il 17,4% e le Marche il 19,4%”.

L’ANDAMENTO LENTO DELLA QUARTA DOSE

Il presidente della Fondazione Gimbe ha poi lanciato un preciso allarme: “Altro dato che mi ha stupito riguarda la quarta dose, destinata al momento soltanto a meno di 800mila persone, quelle più fragili e immunodepresse. A livello nazionale, siamo a una copertura del 5,6%, nonostante la campagna sia cominciata da oltre un mese”.


“CI SIAMO PRESI UNA PAUSA SUL TEMA COVID”

“Mi sembra – ha poi aggiunto Cartabellotta – ci sia un calo di attenzione anche da parte delle autorità sanitarie. Una sorta di pausa, anche dal punto di vista mentale, sul tema Covid e sulle vaccinazioni di conseguenza. A oggi, infatti, le persone vaccinabili sono più di 4 milioni e mezzo, con prima dose, e oltre 2 milioni e 600mila, per quanto riguarda le dosi booster, indispensabile con una variante altamente trasmissibile come omicron. Tutti questi soggetti sono suscettibili di contagio, in un momento in cui la circolazione virale è aumentata in maniera consistente“.

LA RISALITA DEI CONTAGI

A proposito dell’aumento dei casi, il presidente di Gimbe ha spiegato: “Non si tratta di un’ondata come quella di inizio anno ma i numeri cominciano a diventare importanti. Nelle grandi regioni del Nord, che contano oltre 20 milioni di abitanti e, quindi, più di un terzo della popolazione italiana, c’è una circolazione del virus che è circa la metà di quelle del Centro-Sud. Se la cosa si ripercuotesse anche sulle regioni del Nord i numeri sarebbero molto più pesanti, perché sono le regioni con più abitanti”.

“Anche con una variante meno grave, quando i casi diventano tanti i numeri si ripercuotono anche sui dati ospedalieri – ha sottolineato Cartabellotta -. Due dati interessanti sono relativi agli ingressi in terapia intensiva: sono scesi dalla metà di gennaio fino all’inizio di marzo e ora invece sono stabili. C’è stata una frenata che ci dice che ci sono più persone che vengono colpite da una forma grave della malattia. Altro dato è quello relativo ai decessi: anche questa discesa dei numeri si è arrestata”.

Infine una battuta sul rispetto delle regole: “La convivenza con il virus si fa con piccoli sacrifici di 60 milioni di persone. Se tutti rispettiamo le regole, possiamo vivere questa convivenza. Se si cala l’attenzione, anche Draghi è stato chiaro, si mettono a rischio le riaperture e la normalità verso cui stiamo tornando. Il contributo – ha concluso Cartabellotta -deve essere sempre di tutti”.

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