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Covid, crescono i nuovi casi, i decessi e il numero dei tamponi totali

Secondo il monitoraggio della Fondazione Gimbe, sono in calo i ricoveri ordinari, mentre sono in leggero rialzo le terapie intensive

Pubblicato:09-01-2023 10:53
Ultimo aggiornamento:09-01-2023 10:53

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ROMA – Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 30 dicembre 2022- 5 gennaio 2023, rispetto alla precedente, un aumento di nuovi casi (135.977 vs 122.099, pari a +11,4%) e dei decessi (775 vs 706, pari a +9,8%, di cui 52 riferiti a periodi precedenti).
In calo i casi attualmente positivi (406.182 vs 417.661, -11.479, pari a -2,7%), le persone in isolamento domiciliare (398.147 vs 409.059, -10.912, pari a -2,7%), i ricoveri con sintomi (7.716 vs 8.288, -572, pari a -6,9%); stabili le terapie intensive (319 vs 314, +5, pari a +1,6%).

I NUOVI CASI

‘Sul fronte dei nuovi casi settimanali- dichiara il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta- si registra un aumento (+11,4%): dai 122mila della settimana precedente salgono a quota 135mila, con una media mobile a 7 giorni di oltre 19mila casi al giorno’.
I nuovi casi crescono in 14 regioni: dal +1,4% del Veneto al +44,4% della Puglia. Sono 7 le regioni che registrano invece un calo: dal -0,4% del Piemonte al -45% della Valle d’Aosta. In 67 province si rileva un aumento dei nuovi casi (dal +0,5% di Ascoli Piceno al +62,6% di Bari), in 40 una diminuzione (dal -0,1% di Reggio nell’Emilia al -45% di Aosta). In nessuna provincia l’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti.

TESTING

Cresce il numero dei tamponi totali (+6%): da 807.118 della settimana 23-29 dicembre 2022 a 855.823 della settimana 30 dicembre 2022-5 gennaio 2023. In particolare i tamponi rapidi sono aumentati del 5,4% (+36.648), mentre quelli molecolari del 9,3% (+12.057). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività sale dall’11,9% al 12,3% per i tamponi molecolari e dal 15,4% al 16,5% per gli antigenici rapidi.


LE OSPEDALIZZAZIONI

‘Sul fronte degli ospedali- afferma il direttore operativo della Fondazione Gimbe, Marco Mosticalano i ricoveri in area medica (-6,9%), mentre appaiono sostanzialmente stabili quelli in terapia intensiva (+1,6%)’. In termini assoluti, i posti letto Covid occupati in area critica, raggiunto il massimo di 347 il 12 novembre, sono scesi a 304 il 30 dicembre per risalire a quota 319 il 5 gennaio; in area medica, raggiunto il massimo di 9.764 il 12 dicembre, sono scesi a quota 7.716 il 5 gennaio.
Al 5 gennaio il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 12,1% in area medica (dal 4,5% della Valle d’Aosta al 28,5% dell’Umbria) e del 3,2% in area critica (dallo 0% di Molise e Valle d’Aosta al 6,9% della Calabria).
‘In lieve aumento il numero di ingressi giornalieri in terapia intensiva- sottolinea Mosti- con una media mobile a 7 giorni di 36 ingressi/die rispetto ai 33 della settimana precedente’.

I DECESSI

Tornano a salire i decessi che da quattro settimane superano i 100 al giorno: 775 negli ultimi 7 giorni (di cui 52 riferiti a periodi precedenti), con una media di 111 al giorno rispetto ai 101 della settimana precedente.

LA CAMPAGNA VACCINALE, I NUOVI VACCINATI

Nella settimana 30 dicembre 2022- 5 gennaio 2023 crescono i nuovi vaccinati: 614 rispetto ai 577 della settimana precedente (6,4%). Di questi, il 24,1% è rappresentato dalla fascia 5-11: 148, con un incremento del 74,1% rispetto alla settimana precedente. Cresce tra gli over 50, più a rischio di malattia grave, il numero di nuovi vaccinati che si attesta a quota 199 (15,7% rispetto alla settimana precedente).

I NON VACCINATI

Al 6 gennaio (aggiornamento ore 6.17) sono 6,78 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 6,15 milioni attualmente vaccinabili, pari al 10,7% della platea (dal 8,2% della Puglia al 14,2% della Valle d’Aosta) e 0,63 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da Covid-19 da meno di 180 giorni, pari all’1,1% della platea (dallo 0,7% della Valle d’Aosta al 2,1% del Friuli Venezia-Giulia).

LA TERZA DOSE

Al 6 gennaio (aggiornamento ore 6.17) sono state somministrate 40.431.781 terze dosi, con una media mobile a 7 giorni di 1.238 somministrazioni al giorno, in aumento rispetto alle 920 della settimana precedente. In base alla platea ufficiale (47.703.593), aggiornata al 20 maggio, il tasso di copertura nazionale per le terze dosi è dell’84,8%: dal 78,6% della Sicilia all’88,7% della Lombardia.
Sono 7,27 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la dose booster, di cui 5,74 milioni possono riceverla subito, pari al 12% della platea (dal 7,5% del Piemonte al 20,2% della Sicilia) e 1,53 milioni non possono riceverla nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni, pari al 3,2% della platea (dall’1,1% della Sicilia al 5,8% del Veneto).

LA QUARTA DOSE

La platea per il secondo richiamo (quarta dose), aggiornata al 17 settembre, è di 19,1 milioni di persone: di queste, 11,7 milioni possono riceverlo subito, 1,7 non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 5,7 milioni l’hanno già ricevuto.
Al 6 gennaio (aggiornamento ore 6.17) sono state somministrate 5.675.250 quarte dosi, con una media mobile di 9.550 somministrazioni al giorno, in aumento rispetto alle 6.275 della scorsa settimana (52,2%).
In base alla platea ufficiale (19.119.772, di cui 13.060.462 over 60, 3.990.080 fragili e immunocompromessi, 1.748.256 di personale sanitario e 320.974 di ospiti delle Rsa che non ricadono nelle categorie precedenti), il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 29,7% con nette differenze regionali: dal 13,4% della Calabria al 43,6% del Piemonte.
Non è invece ancora disponibile alcun dato ufficiale sulle somministrazioni della quinta dose di vaccino.

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