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In Colombia l’Eln annuncia una tregua per Natale, in attesa di nuovi negoziati col governo

La decisione non è una novità ma assume un significato particolare nel quadro della pace totale voluta dal presidente Gustavo Petro

Pubblicato:20-12-2022 15:54
Ultimo aggiornamento:20-12-2022 15:54
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ROMA – In Colombia il gruppo armato dell’Ejército de Liberación Nacional (Eln) ha annunciato un cessate il fuoco unilaterale per il periodo natalizio a partire dal 24 dicembre e fino al 2 gennaio, come si apprende da un video registrato della stessa milizia e circolato sui social media. Indire una tregua durante le feste non è una novità per l’organizzazione armata ma quest’anno assume un significato particolare perché giunge nel pieno dei negoziati di pace con il governo, il cui primo round si è concluso in Venezuela giorni e attende il secondo appuntamento a gennaio in Messico.

Stando a quanto riportano i media colombiani l’Eln, gruppo armato di ispirazione marxista-leninista, attivo da metà degli anni ’60 e non firmatario degli accordi di pace siglati nel 2016 dallo Stato colombiano e dalle Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (Farc), hanno specificato che la tregua è rivolta a esercito e polizia e non ai gruppi paramilitari e che il gruppo si riserva comunque il diritto di reagire in caso di attacchi subiti. La tregua appena proclamata è la seconda di quest’anno dopo quella indetta fra maggio e giugno, dichiarata in occasione delle elezioni che hanno visto la vittoria del presidente Gustavo Petro, primo capo di Stato di area progressista da decenni e promotore dei negoziati di pace in corso.

LA FINE DEL CONFINAMENTO NEL CHOCÒ

La tregua è giunta inoltre giorni dopo l’annuncio da parte dell’Eln del sequestro di un sottufficiale delle forze armate nel dipartimento occidentale del Chocò. Poche ore dopo la dichiarazione della tregua invece, sempre nel Chocò, l’Eln ha interrotto un confinamento militare imposto cinque giorni fa a oltre 10mila persone come rappresaglia per presunti attacchi di gruppi paramilitari, come comunicato da Petro sul suo profilo Twitter.


Nonostante il contesto non semplice, il ministro degli Interni Alfonso Prada ha espresso la sua soddisfazione per la tregua dichiarata dall’Eln, che secondo il dirigente del governo avrebbe “ascoltato la comunità che sostiene la pace totale e che chiede una de-escalation del conflitto nei vari territori della Repubblica”. Il ministro non ha chiarito se il cessate il fuoco verrà promosso anche dallo Stato ma ha invitato gli altri gruppi armati presenti nel Paese a “raccogliere questa volontà della cittadinanza” nell’ottica di raggiungere una “de-escalation del conflitto” e ulteriori “cessate il fuoco unilaterali”.

L’ACCORDO IN QUATTRO PUNTI COL GOVERNO

Con “pace totale” si intende la politica avviata da Petro che mira ad avviare negoziati con tutti i gruppi armati presenti nel Paese. E’ nell’ambito di questa strategia e con questa filosofia che si sono tenuti i negoziati con l’Eln, i primi dal 2019. Dopo il primo ciclo di incontri, miliziani e governo hanno siglato un accordo in quattro punti che prevede anche una serie di azioni umanitarie per la popolazione del Chocò e del dipartimento della Valle del Cauca, pure nell’ovest del Paese, fra i più colpiti dal conflitto fra Stato ed Eln, da avviarsi a gennaio.

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