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Nello Zimbabwe il governo autorizza il farmaco per prevenire l’Hiv

È il terzo Paese ad autorizzare l'ingresso di questa tipologia di farmaci dopo Australia e Stati Uniti e il primo in Africa

Pubblicato:20-10-2022 12:44
Ultimo aggiornamento:20-10-2022 12:44

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ROMA – Le autorità sanitarie dello Zimbabwe hanno dato il via libera all’utilizzo di un medicinale antiretrovirale di lunga durata, il Vocabria iniezione(cabotegravir – Cab-La) per la prevenzione dell’Hiv-Aids. Con questo annuncio, il Paese diventa il terzo Paese ad autorizzare l’ingresso di questa tipologia di farmaci dopo Australia e Stati Uniti e il primo in Africa, il continente più colpito. Nel mondo infatti, come riportano dati del 2021 dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), sono oltre 38 milioni le persone che convivono con l’Hiv, di cui 25,7 milioni in Africa.

Lo Zimbabwe, come evidenzia la testata New Zimbabwe citando dati del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa), risulta il quinto paese per numero di contagi, sebbene l’incidenza sia passata dal 26,5% del 1997 al 14,3% nel 2021. L’Oms ha quindi accolto favorevolmente il via libera di Harare al Cab-La, un farmaco che si configura come “parte delle azioni per la prevenzione che si possono offrire a quelle persone che vivono un concreto rischio di contrarre l’Hiv”, come ad esempio chi ha il partner convivente che ha già contratto la malattia.

L’adozione di questo farmaco rientra nel cosiddetto “Piano 90-90-90” lanciato da diversi anni dal governo per controllare la diffusione del virus ed evitare che, se non trattato in tempo, progredisca fino all’ultimo stadio, sviluppando nel malato la sindrome da immunodeficienza (Aids). Il programma punta a far sì che il 90% delle persone sieropositive conoscano le proprie condizioni di salute, il 90% riceva un trattamento antiretrovirale e 90% riesca a raggiungere una soppressione virale duratura.


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