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Blatter ha visto gli angeli: “Mi dicevano «muori, ti aspettano in paradiso»”

L'ex boss della Fifa racconta la sua esperienza di pre-morte dopo un'operazione al cuore: "Ci sono voluti più di tre mesi solo per rendermi conto che ero ancora vivo"

Pubblicato:20-03-2024 13:29
Ultimo aggiornamento:20-03-2024 13:29
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Blatter
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ROMA – Sepp Blatter ha visto gli angeli. Gli dicevano di morire. Che la sua ora era arrivata. Che lo aspettavano in paradiso. Lo racconta nella sua nuova autobiografia, e in un’intervista esclusiva al Telegraph. L’ex plenipotenziario della Fifa per 17 anni, poi caduto in disgrazia tra accuse e processi tra Usa e Svizzera, è in tour promozionale. Ha compiuto da poco 88 anni, e ricorda vividamente la sua esperienza di pre-morte, dopo un’operazione al cuore e una settimana di coma indotto: “Ho avuto delle allucinazioni. Ho visto che gli angeli volevano portarmi via. E io dicevo no, non sono pronto per partire. Ero in coma, e c’erano due adorabili signore vestite di bianco che si prendevano cura di me e avevo un apparato per respirare. Ma nel mio sogno – o, a quel tempo, nella mia realtà – c’erano gli angeli. Hanno detto: devi venire. Devi morire adesso. Ti aspettano in paradiso. Ci sono voluti più di tre mesi solo per rendermi conto che ero ancora vivo”.

Non è la prima volta che Blatter dice di essere stato molto vicino alla morte. Nel novembre 2015 disse al canale televisivo svizzero Rts di essere collassato mentre visitava la tomba dei suoi genitori: “Ero tra gli angeli che cantavano e il diavolo con il fuoco. Ma erano gli angeli a cantare”.

Riflettendo ora sui suoi 42 anni alla Fifa e sul fatto che sia rimasto aggrappato al potere per troppo tempo, dice: “Diciamo che non ho rimpianti per quello che ho fatto e soprattutto nessun rimpianto per quello che non ho fatto. Non mi manca la presidenza. Vivo ancora adesso per il calcio perché non posso dimenticare il calcio. Sono stato 42 anni nella Fifa ma sono consapevole di essere fuori dal gioco. Fuori dal gioco fisicamente. Ma sono ancora nel gioco, che era la mia passione e la mia missione. Ero come un missionario. E un missionario non si arrende mai”.


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