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Disgelo tra arrampicate: quella sportiva e quella ‘outdoor’ tornano a dialogare

Firmato protocollo d'intesa Cai-Fasi per raggiungere l’uniformità didattico-metodologica e il riconoscimento dei percorsi formativi tra le due associazioni

Pubblicato:20-02-2024 18:18
Ultimo aggiornamento:20-02-2024 18:20
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BOLOGNA – Due mondi paralleli, anzi ‘verticali’, fino a questo momento separati tra loro. Due visioni dell’arrampicata che iniziano a dialogare e a trovare un punto d’incontro. Il Club alpino italiano e la Federazione Arrampicata Sportiva Italiana iniziano un percorso di avvicinamento basato sulla condivisione della formazione nel campo dell’arrampicata sportiva outdoor e indoor. L’obiettivo del protocollo d’intesa, firmato oggi a Milano dal presidente generale del Cai Antonio Montani e da quello della Fasi Davide Battistella, è di raggiungere l’uniformità didattico-metodologica e il riconoscimento dei percorsi formativi tra le due associazioni.

La firma di questa intesa sancisce per il Cai l’inizio di una nuova avventura. Grazie alla collaborazione con la Fasi avremo finalmente la possibilità di essere protagonisti nel mondo dell’arrampicata, anche di quella sportiva, senza dimenticare i valori fondanti del nostro Sodalizio”, ha dichiarato Montani. “Questo accordo tra Fasi e Cai sancisce l’avvio di un percorso importante di collaborazione e condivisione di esperienze. L’incontro di queste due realtà permette di ottimizzare e completare la formazione dei propri istruttori, per fornire a chi si vuole avvicinare al mondo verticale (su pareti naturali o su strutture artificiali) il massimo della competenza, in un momento dove l’outdoor in generale, ma soprattutto l’arrampicata in tutte le sue forme, è in crescita esponenziale”, ha dichiarato Battistella.

Dopo la prima competizione di arrampicata sportiva in Italia a Bardonecchia nel 1985, nacque la Fasi, che coordina la promozione, lo sviluppo e la pratica dell’attività didattica, agonistica e amatoriale di questa disciplina su roccia, sulle pareti artificiali e nelle strutture indoor. Nello stesso periodo il Cai decise di non coltivare questo aspetto e la disciplina si divise in due: da una parte l’arrampicata in ambiente con il Cai e dall’altra quella sportiva con la Fasi. Allo stesso tempo, però, il mondo dell’arrampicata si è evoluto, facendo registrare una crescita esponenziale della disciplina sia su roccia che indoor. Per questo motivo, le due associazioni ritengono necessario avviare una collaborazione su diversi aspetti chiave. Come l’uniformità dal punto di vista della didattica e del metodo della formazione, la specializzazione dei tecnici Fasi (istruttore, allenatore e allenatore capo) per la pratica dell’arrampicata sportiva outdoor e miglioramento delle competenze tecnico-prestazionali degli istruttori (nazionali e regionali di arrampicata libera e nazionali di alpinismo) Cai.


Dell’accordo fa parte il riconoscimento per i tecnici di entrambe le associazioni, di alcune parti delle proprie competenze nei percorsi formativi, con l’obiettivo di aumentare il numero di istruttori per far fronte all’aumento dei praticanti in Italia. In particolare, i tecnici regionali e nazionali di arrampicata libera del sodalizio potranno acquisire la qualifica di istruttore Fasi di primo livello. Gli istruttori nazionali di arrampicata libera invece, anche quella di istruttori Fasi di secondo livello. E viceversa i tecnici Fasi di primo, secondo, terzo e quarto livello potranno diventare istruttore regionale di arrampicata libera del Cai. Infine, quelli di secondo, terzo e quarto livello potranno diventare anche istruttore nazionale di arrampicata libera del Cai. Altro interno è migliorare la gestione del flusso di praticanti attraverso la collaborazione e aumentare il numero di iscritti delle due associazioni e poter gestire al meglio le palestre indoor delle Sezioni Cai sfruttando in prospettiva la possibilità della collaborazione tra le due organizzazioni.

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