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Il Comune di Bologna vuole rivoluzionare le scuole: “Più pause durante l’anno e aperte d’estate”

L'idea è quella di adeguarsi al modello europeo. Osserva l'assessore alla Scuola: "Siamo l'unico paese Europa a chiudere per tre mesi all'anno con un calendario diverso in ogni regione"

Pubblicato:19-09-2023 14:02
Ultimo aggiornamento:19-09-2023 18:51
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scuola aula alunni
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BOLOGNA – I centri estivi non bastano più. Servono (anche) scuole aperte durante le vacanze. Ci prova a Bologna la lista Lepore cogliendo al volo la proposta avanzata due giorni fa dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, riguardante “la possibilità di tenere le scuole aperte, su base volontaria, anche durante l’estate“. Già la giunta Lepore aveva ‘aperto’ su questo e ora la lista del sindaco accelera: “Siamo pronti a promuovere, in ogni sede competente, un percorso di rimodulazione del calendario scolastico, con una maggiore flessibilità nelle date di inizio e fine delle attività didattiche e con più pause durante l’anno scolastico per garantire i 200 giorni di lezione previsti per legge”, ha detto in Consiglio comunale Siid Negash.

“RIVEDERE IL CALENDARIO REGIONALE PER ALLUNGARLO”

“Inoltre, ci impegniamo a collaborare con altri Comuni per sollecitare la Regione Emilia Romagna ad approvare una nuova delibera che riveda il calendario scolastico regionale, estendendo la sua durata”. Perchè si è aperto uno ‘spiraglio’ che va esplorato fino in fondo: “La proposta del ministro rappresenta un passo importante verso un sistema scolastico più flessibile e adattabile alle esigenze della società odierna. La scuola pubblica dovrebbe essere accessibile a tutti e giocare un ruolo centrale nella società, ma ciò richiede un impegno collettivo per garantire una migliore distribuzione delle pause scolastiche e un accesso equo alle opportunità educative”, argomenta Negash annunciando anche un ordine del giorno “che prova ad aprire il dialogo ed il dibattito su questo argomento”. Qualche settimana fa, l’assessore all’Istruzione, Daniele Ara, indicava la strada su cui la giunta è intenzionata a procedere: “Posticipare la fine della scuola a giugno e anticipare l’inizio a settembre sarebbe aiuto per famiglie”.

“ITALIA UNICO PAESE CON LE SCUOLE CHIUSE PER TRE MESI”

Ara aveva messo l’accento sui “tempi ormai anacronistici dell’estate e sui tempi delle chiusure estive delle scuole. Siamo l’unico paese europeo a chiudere per tre mesi all’anno con un calendario diverso in ogni regione. Non ce lo possiamo più permettere”, e quindi “l’estate deve essere più corta e le strutture scolastiche più a disposizione dei bambini. Ci vuole un progetto nazionale”. A Bologna questa estate hanno partecipato ai centri estivi 8.859 bambini per un totale di 29.539 presenze, in aumento rispetto allo scorso anno.


“UNO STACCO TROPPO LUNGO PUÒ CREARE DISUGUAGLIANZE”

In aumento anche i bambini con disabilità. “Il lungo periodo estivo di oltre tre mesi di vacanza scolastica in Italia può creare disuguaglianze tra bambini e ragazzi, con alcune famiglie che possono permettersi opportunità interessanti come centri estivi o viaggi, mentre altre no. Questa disuguaglianza può influire negativamente sulla didattica, sulle relazioni familiari e sulle attività extrascolastiche”, ha detto Negash prima di chiedere di sfruttare la proposta Valditara, “un’opportunità significativa per trasformare le strutture scolastiche in luoghi di apprendimento estivo e formativo per i nostri bambini e le nostre bambine”. Mantenere aperte le scuole in estate, ha insisito Megash, “va oltre la semplice prevenzione della ‘summer learning loss’, offre l’opportunità di offrire ai nostri studenti esperienze di apprendimento che si avvalgono di molteplici approcci didattici e linguaggi, sfruttando le risorse del nostro territorio e della nostra città come spazi educativi a tutto tondo”. Ma occorre “il ripensamento del calendario scolastico” per “fornire risposte ai bisogni educativi di bambini e ragazzi, e di conciliazione dei tempi di vita e lavoro delle famiglie”, anche con il “modello europeo di vacanze più distribuite durante l’anno“.

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