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L’Egitto libera la blogger Esraa Fattah, Amnesty: “Basta arresti di massa”

Da tempo le organizzazioni per i diritti umani denunciano un uso eccessivo e vago della legge sull'antiterrorismo

Pubblicato:19-07-2021 16:42
Ultimo aggiornamento:19-07-2021 17:05

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ROMA – “Accogliamo con favore il rilascio di Esraa Abdel Fattah e degli altri cinque esponenti della società civile egiziana, tutti rilasciati ieri dalle autorità dopo aver trascorso tra i 4 e i 41 mesi di carcere senza processo, tuttavia, nessuno di loro avrebbe dovuto essere detenuto neanche per un giorno perché la loro detenzione è dovuta esclusivamente all’esercizio pacifico dei loro diritti”. Così dichiara all’agenzia Dire Hussein Baoumi, ricercatore di Egitto e Libia per Amnesty international, all’indomani del rilascio di sei prominenti attivisti per i diritti umani egiziani.

Tra questi, spicca il nome di Esraa Abdel Fattah, tra le più importanti animatrici del movimento ‘Sitta Abril’ (‘Sei aprile’ in arabo) che condusse alle proteste che nel 2011 portarono alla fine del regime di Hosni Mubarak. Per il suo impegno nel denunciare la corruzione e gli abusi dei diritti nel Paese, anche tramite video postati sui social, la giornalista e blogger è stata soprannominata ‘Facebook girl’ ed è stata candidata per il Premio Nobel per la Pace mentre a fine 2011. Inoltre, è stata dichiarata “Donna dell’anno” dalla rivista britannica ‘Glamour’.

L’attivista è stata tuttavia arrestata molto tempo dopo, nell’ottobre del 2019, con l’accusa di “partecipazione a un’organizzazione terrorista”, “diffusione di false notizie” e “cattivo uso dei social media” e da allora è stata tenuta in detenzione cautelare in attesa del processo. Lei stessa denunciò torture a busi in carcere e l’impossibilità di contattare il suo legale dopo l’arresto.


Come conferma il quotidiano filo-governativo egiziano Al-Ahram, i giudici hanno deciso di rilasciarla insieme ad altri due prominenti nomi della società civile: Abdel-Nasser Ismail, il vicepresidente dell’Alliance Party (Takhaluf Al-Masryy), arrestato un mese prima di Abdel Fattah, e il giornalista freelance Gamal El-Gamal, arrestato nel febbraio scorso sempre per partecipazione a gruppo terrorista e incitamento dell’opinione pubblica a sollevarsi contro le istituzioni dello Stato.

Alla Dire il responsabile di Amnesty conferma il rilascio anche dell’attivista per i diritti umani Mahienour El-Masry, detenuta dal 2019, e di due giornalisti in carcere dal 2018, Mustafa al-A’sar e Moataz Wadnan. Tutti risultavano rinchiusi in via cautelare in attesa di giudizio sempre per reati collegati all’attività terroristica e la diffusione di fake news.

Da tempo le organizzazioni per i diritti umani denunciano un uso eccessivo e vago della legge sull’antiterrorismo, accusando le autorità del Cairo di impiegarla in questo modo per silenziare e mettere dietro le sbarre i dissidenti, tra cui non solo giornalisti e attivisti ma anche avvocati, oppositori politici, insegnanti e studenti, come il ricercatore iscritto all’università di Bologna Patrick Zaki, per la cui liberazione in Italia si è creato un vasto movimento.

Come riferisce ancora il ricercatore di Amnesty, Hussein Baoumi, “in molti restano ancora ingiustamente in cella tra cui almeno 26 giornalisti”. Da qui l’appello: “Chiediamo alle autorità egiziane di rilasciare chiunque sia detenuto arbitrariamente e di porre fine alla pratica di incarcerare arbitrariamente oppositori e contestatori”.

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