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Fuga in provincia, se ne vanno da Bologna in 530 in sei mesi

BOLOGNA - Ogni giorno, nei primi sei

Pubblicato:19-07-2016 13:17
Ultimo aggiornamento:19-07-2016 13:17

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BOLOGNA – Ogni giorno, nei primi sei mesi dell’anno in corso, Bologna città ha perso quasi tre residenti che hanno deciso di trasferirsi in uno degli altri Comuni della provincia: tra arrivi e partenze, infatti, si registra un saldo negativo di 530 persone.

E’ uno dei dati che emerge dal rapporto sulle tendenze demografiche del primo semestre 2016 realizzato dall’ufficio Statistica di Palazzo D’Accursio. Nel complesso, il saldo migratorio si conferma positivo con 1.652 cittadini in più: 7.878 i nuovi iscritti nei registri dei residenti contro 6.226 persone cancellate dall’anagrafe.


Il flusso dall’estero costituisce circa un quarto dell’immigrazione in città (23,9%) ed il saldo extra-nazionale è ampiamente positivo (+1.128). Nei primi sei mesi dell’anno si sono trasferiti a Bologna 2.526 stranieri (dall’estero o da altri Comuni italiani), pari al 4,3% del totale dei residenti di cittadinanza non italiana: tra le provenienze in testa c’è la Romania (412), seguita da Pakistan (249) e Cina (203).

I CENTRI VERSO CUI EMIGRARE

Venendo allo scambio con il resto della provincia, Bologna perde popolazione nei riguardi della prima cintura e in particolare verso Castenaso (-113), San Lazzaro di Savena (-91), Granarolo (-44), Castel Maggiore (-40), Pianoro (-38) e Casalecchio (-34).

Saldi negativi anche con Valsamoggia (-40), Ozzano (-29), Castel San Pietro (-28), San Giovanni in Persiceto (-28), Calderara (-26), Zola Predosa (-26) e Argelato (-15). Bologna riceve invece popolazione da quasi tutto l’Appennino, in particolare da Monzuno (14) e Alto Reno Terme (12), così come dai Comuni a nord: Minerbio (12), Baricella (11), Molinella (11). Con le altre province dell’Emilia-Romagna si registrano saldi positivi, tranne che con Modena e Rimini.

I saldi extra-regionali risultano tutti attivi: +122 residenti con l’Italia settentrionale e +279 con il centro, ma sono i flussi con il Meridione e con le isole (+1.203) e soprattutto con l’estero (+1.128) a “determinare il segno e l’intensità della dinamica migratoria cittadina”, spiegano gli statistici di Palazzo D’Accursio.

GLI STRANIERI A BOLOGNA

Il rapporto segnala anche che risulta stabile la presenza di stranieri residenti in città: 58.991 al 30 giugno 2016, 478 residenti in più (+0,8%) nel corso di un anno. Gli stranieri residenti costituiscono il 15,2% della popolazione (15% fra i maschi e 15,4% fra le femmine). Le donne sono la maggioranza (31.624 contro 27.367 uomini). Il Navile con 14.607 cittadini stranieri è il quartiere più multietnico, mentre la presenza più contenuta si registra al Santo Stefano con 7.212 residenti non italiani. Gli stranieri che vivono sotto le Due torri sono soprattutto europei (42,3%) e asiatici (36,1 %), ma nel complesso la componente è molto eterogenea visto che sono 149 le nazionalità presenti: le cittadinanze più rappresentate sono la Romania (9.219), le Filippine (5.242) e il Bangladesh (4.933). La popolazione straniera si conferma inoltre molto giovane: il 73,9% degli stranieri ha meno di 45 anni. Sui dati riguardanti gli stranieri si concentra, poi, anche un altro approfondimento curato dall’ufficio Statistica del Comune, questa volta riferito alle tendenze che hanno caratterizzato il 2015. “La componente migrante in città è divenuta ormai una parte strutturale della nostra compagine demografica”, scrivono gli esperti di Palazzo D’Accursio: spesso si fa riferimento alle seconde generazioni, ma bisogna considerare che queste in realtà comprendono tipologie molto diverse tra loro.

Tra i più giovani, ad esempio, molti hanno seguito un percorso di crescita analogo a quello dei loro coetanei italiani: quasi la totalità degli stranieri di età inferiore a tre anni è residente a Bologna dalla nascita (94,9%). L’85,5% dei bambini stranieri in età pre scolare (3-5 anni), poi, ha vissuto almeno metà della vita a Bologna e i residenti in città dalla nascita sono i tre quarti dei bimbi stranieri in questa fascia d’età. Tra i sei e i 14 anni gli stranieri che hanno vissuto almeno metà della loro esistenza in città sono sette su 10. Il documento, inoltre, segnala che a Bologna vivono quasi 8.800 persone non italiane nate nella nostra nazione, quasi il 15% del totale degli stranieri. I residenti di seconda generazione più numerosi sono cittadini della Romania (1.120), del Bangladesh (1.046) e delle Filippine (941). Gli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana dopo aver trasferito la residenza a Bologna sono oltre 7.500, cioè 13 neo-italiani ogni 100 stranieri residenti. Nel 2015, il numero di nati in Italia naturalizzati al raggiungimento della maggiore età ha toccato quota 75, pari a 15 neo-italiani ogni 100 stranieri di questa età: le principali nazioni d’origine sono Filippine, Cina, Serbia e Kosovo.

di Maurizio Papa, giornalista professionista

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