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Garcia arriva a Napoli: “Sogno di vincere trofei, sono qui per questo”

Oggi la conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore del Napoli

Pubblicato:19-06-2023 18:43
Ultimo aggiornamento:19-06-2023 19:55

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ROMA –  “Lo scudetto è stato un fatto iniziatico, che avevamo cercato di anticipare. Quest’anno finalmente ce l’abbiamo fatta, speriamo sia l’inizio di un percorso perché una città come Napoli e i tifosi lo meritano. Il nostro obiettivo è provare a ripeterci”, ha detto nel Salone delle feste del Museo e Real Bosco di Capodimonte il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore del Napoli Rudi Garcia.. Rivolgendosi al neo allenatore degli azzurri, de Laurentiis ha ricordato: “Tu sei arrivato in semifinale di Champions… Basterebbe arrivare in finale? Poi uno se la giocherà… ma io ci metterei la firma”. 

“Quando inizio una competizione gioco per vincerla- sono state le prime parole di Garcia-. Ovviamente il presidente ha messo l’asticella molto in alto. Club con tanti soldi hanno atteso anche 15 anni per vincerla (la Champions,ndr), e avendo il miglior allenatore. Io non è che non sogno, il sogno è vincere trofei. Sono qui per questo”. “La finale di Champions? Ci metterei la firma…”, ha aggiunto.

“Quando sono arrivato in città ho visto tante bandiere e striscioni, mi sono reso conto che i tifosi, la città era molto fiera della sua squadra. Il mio obiettivo è che succeda ancora nel futuro”. Queste le parole del nuovo allenatore del Napoli Rudi Garcia in conferenza stampa nel Salone delle feste del Museo e Real Bosco di Capodimonte.


Ad attenderlo fuori dal museo una folla di tifosi e curiosi. Presenti anche alcuni gruppi ultras con striscione uno che recita: “Benvenuto in vetta monsieur. Difendiamola”. 

GARCIA: NESSUN GIOCATORE È INSOSTITUIBILE

 “Può accadere che arrivi un’offerta irrinunciabile e che un giocatore se ne vada, ma nessun giocatore è insostituibile. Quindi, io ho fiducia non solo nel mio presidente ma anche nel settore tecnico del Napoli. Ci sono alcuni giocatori che hanno fatto benissimo e che quasi nessuno conosceva. Lavoreremo insieme e faremo di tutto per fare una bella squadra”, ha spiegato il nuovo allenatore del Napoli. Poco prima, il presidente Aurelio De Laurentiis, parlando del futuro di Victor Osimhen, aveva spiegato che l’attaccante “deve rimanere, ma se arrivasse un’offerta irrinunciabile per quanto riguarda la salute del Napoli, che è cara a tutti, vedremo e valuteremo”.

GARCIA: SE GIOCATORI SONO MOTIVATI COME ME SAREMO UNA SQUADRA TOSTA

Se i giocatori sono motivati come me, saremo una squadra tosta, che lotta. Dobbiamo stare attenti sul piano psicologico perché quando hai vinto puoi addormentarti un po’… io metterò la sveglia a tutti”, ha spiegato Garcia. Rispondendo a una domanda dei cronisti su Stanislav Lobotka, il neo tecnico dei partenopei ha poi sottolineato che “ogni singolo è sempre importante, penso al portiere, al capocannoniere, ma il cuore del mio gioco è sempre stato il centrocampo. La forza della squadra che aveva vinto lo scudetto era anche questa”. “La rosa – ha aggiunto Garcia – ha giocatori forti. Soprattutto da quando abbiamo cinque cambi possibili, avere soluzioni dalla panchina è molto importante. Lobotka è un giocatore fantastico, mi auguro di trovare ancora in questo reparto giocatori che giocano con possesso palla, ma anche che difendono subito quando l’avversario la recupera. Su questo ho visto sempre undici giocatori l’anno scorso che correvano. In tante squadre ci sono una o due superstar che lavorano con la palla, meno senza palla. Il mio compito è fare in modo che corrano sempre, con la palla e anche senza”. 

GARCIA: VOGLIO SCOPRIRE NAPOLI, MAGARI IN GIRO CON BAFFI E CAPPELLO…

 “Il primo regalo che mi è stato fatto è quello di stare con voi, di essere a Napoli. Non vedo l’ora di scoprire la città, forse metto un po’ di baffi e un cappello…”, ha raccontato Garcia. “Sarà molto bello portare in giro per l’Italia la maglia dei campioni d’Italia. Il mio compito sarà fare in modo di essere all’altezza di questo. E noi speriamo di portare in alto ancora in Europa i colori del Napoli”, ha aggiunto il mister.

“Con il presidente ci siamo trovati sulle ambizioni”, ha detto Garcia, che si è voluto complimentare con la piazza di Napoli perché “dopo 33 anni, dopo Maradona, vincere uno scudetto è una bellissima cosa, ma io penso che Napoli debba giocare la Champions ogni anno ed essere una squadra molto importante in Italia, come accaduto la stagione scorsa”.

De Laurentiis ha raccontato ai giornalisti il percorso che ha portato alla scelto del tecnico francese: “Non è vero che ho dato il via a un casting molto lungo. Il 5 giugno ho iniziato a pensare al nuovo allenatore, in totale 11 giorni. Ho iniziato a vedere la mappa degli allenatori e selezionare chi giocava con successo con il 4-3-3. Per me era fondamentale mantenere l’assetto dei calciatori che avevamo: non dobbiamo cambiare la squadra, ma devo trovare un allenatore che ha fatto strike con il 4-3-3. Ho visto che Rudi a Roma era arrivato per due volte secondo e che il primo anno aveva iniziato con dieci vittorie consecutive, quindi ho pensato: “Questo signore fa al caso nostro”. Poi ho visto addirittura che col Lione aveva sfiorato qualcosa di importante in Champions League, e voi sapere quanto ci tengo… E poi io sentivo che era la scelta giusta”.

Garcia ha spiegato di aver “sposato il progetto sportivo, volevo solo essere sicuro che il presidente voleva vincere trofei e avere una squadra competitiva”. Quindi, il ragionamento, se De Laurentiis “è ambizioso mi darà una squadra di qualità. Con una squadra di qualità penso che potremo continuare a divertire i tifosi. Le mie squadre attaccano, fanno gol, fanno di tutto per gestire la gara, avere possesso palla e poi fare un gol più degli avversari. Non vado a rivoluzionare tutto, vedremo se la squadra somiglia nella rosa a quella dell’anno scorso. Se è così non cambierò tante cose, però non è che non andrò a mettere il mio tocco. Questo lo farò. Ad esempio, il 4-3-3, ho usato anche altri moduli. Lo dico perché un allenatore si deve adeguare alla rosa e trovare il modulo giusto. Sembra che il 4-3-3 calzi come dei guanti a questa rosa del Napoli. Però la tua squadra deve anche saper cambiare modulo durante la partita, voglio che i miei giocatori abbiano una cultura tattica importante, anche per sorprendere l’avversario”.

Per Garcia anche “il senso di appartenenza è molto importante, nel calcio attuale non è che ci siano nei club molti giocatori che restano dove hanno iniziato fino a fine carriera. Ma per me la maglia che vesti e lo stemma sul cuore è sempre molto importante”. “A me ha colpito l’attaccamento alla maglia di Modric”, la sottolineatura del presidente del Napoli, che serve l’assist a Garcia: “Attento presidente, che poi dicono che prendiamo Modric…”. Infine, l’appello di De Laurentiis: “Da parte mia c’è tutta la consapevolezza di una fiducia immensa, perché l’uomo ha già dato, non è che deve dimostrare a Napoli chi è. Quindi, secondo me, dobbiamo stare tutti un po’ calmini, lasciarlo lavorare, senza mettergli nessuna ansia, senza mettere dei limiti, e poi… una bellissima canzone dice: Sarà quel che sarà”

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