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I toscani prendono più di una medicina al giorno, boom di antidepressivi

FIRENZE - I toscani consumano sempre più

Pubblicato:19-05-2016 14:07
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:45

pillole
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medicine farmaci

FIRENZE – I toscani consumano sempre più farmaci, spesso con poca aderenza fra terapia prescritta e costanza della cura da parte dei pazienti, ma soprattutto con un trend crescente sopra la media nazionale del ricorso agli antidepressivi. Lo dice un rapporto dell’Agenzia regionale di sanità divulgato questo mese sul consumo dei farmaci in Toscana, dal quale emerge che quotidianamente uomini e donne assumono più di una dose di medicinale. La crescita è cominciata dal 2009 e si è stabilizzata nel 2013-2014. L’analisi si basa sul parametro internazionale della dose giornaliera di farmaco consumata, rapportata a 1.000 abitanti. La statistica, riferita all’intero arco del 2014, parla di un utilizzo di circa 1.200 dosi per 1.000 abitanti, ogni giorno, con un’incidenza superiore del 10% da parte delle donne. Questo nell’ambito dell’intera popolazione. Diverso il discorso fra gli anziani, fra i quali a prevalere sono gli uomini malgrado la minore aspettativa di vita.

I farmaci più utilizzati sono quelli per curare l’apparato cardiocircolatorio, seguiti da quelli per le patologie gastrointestinali e per il sangue. Un campanello d’allarme significativo viene dal fronte dell’appropriatezza delle cure, che i tecnici della Regione hanno indagato soprattutto da una prospettiva, quella della regolarità dell’assunzione dei farmaci. Del resto, l’unico parametro sicuro per accertare l’efficacia di una terapia è che il paziente assuma costantemente, ogni giorno, la pillola, la bustina o le gocce prescritte dal medico.


farmaciaIl messaggio fondamentale di questo capitolo, invece, è che l’aderenza alle terapie croniche è insoddisfacente: inferiore al 60% nei farmaci ipertensivi, al 40% nei prodotti contro l’osteoporosi, al 25% negli antidepressivi, al 20% nei farmaci respiratori per il trattamento di asma e forme di bronchite cronico-ostruttive. La Toscana, contestualmente, sembra anche essere andata incontro a un’impennata di prescrizioni e assunzioni di inibitori selettivi del recapito della serotonina, di triciclici, di stabilizzatori dell’umore, con un incremento nel biennio 2013-2014 ben superiore alla media nazionale. Secondo il rapporto Osmed, citato dall’Agenzia regionale di sanità, in Italia il volume delle prescrizioni è salito dello 0,4%. Ma, scomponendo il dato per regione, si ricava che la Toscana ha mostrato un’espansione dei consumi dell’1%. Tanto che i toscani sono arrivati a 59,5 dosi giornaliere per 1.000 abitanti prescritte, rispetto alle 39,3 su 1.000 abitanti su scala italiana.

di Carlandrea Poli, giornalista

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