NEWS:

Coronavirus, Cgil medici: “Non richiamare al lavoro i pensionati, è pericoloso”

"Se il governatore della Lombardia voleva fare una reprimenda, dal nostro punto di vista e' inaccettabile"

Pubblicato:19-03-2020 09:55
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:10
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Se il governatore della Lombardia voleva fare una reprimenda, dal nostro punto di vista e’ inaccettabile. E’ un provvedimento inutile quello di richiamare i pensionati a lavorare, oltre che pericoloso perche’ gli anziani sono i piu’ a rischio. E in ogni caso non e’ un provvedimento che puo’ risolvere l’emergenza di carenza del personale”. Cosi’ Andrea Filippi, segretario nazionale Fp Cgil medici, intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’e’ desta’, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Universita’ Niccolo’ Cusano. “Per quanto riguarda gli specializzandi- continua- serve un accompagnamento, i tutori, serve metterli in servizi non di prima linea. Quindi non e’ che gli specializzandi risolvano il problema della carenza di anestesisti o di medici della terapia intensiva. Il governo si e’ mosso benissimo in questo decretone, non capisco perche’ sia scomparsa la voce sui posti per le scuole di specializzazione. Significava dare linfa vitale alle scuole di specializzazione e consentirgli di liberare quelli dell’ultimo e del penultimo anno”.

GLI OPERATORI SANITARI IN MALATTIA A NAPOLI

Se ne sta occupando la fp Cgil della Campania. Certe accuse devono essere fatte con le prove, non si puo’ sparare a zero e creare un clima di terrore. Anche le dichiarazioni di Ricciardi e Di Maio non sono condivisibili nel momento in cui si vuole dividere i medici tra eroi e codardi. Io non voglio andare a lavorare per essere un eroe, ma per andare a fare il mio lavoro con le tutele che lo Stato mi deve assicurare. Quando vanno a lavorare senza protezioni non sono degli eroi, sono delle vittime. Al posto di Ricciardi e Di Maio avrei detto: andiamo a verificare prima di parlare”.

LA CARENZA DI MASCHERINE

“I provvedimenti per ovviare alla gravissima carenza di mascherine non hanno visto degli interventi rapidi e urgenti. I medici sono costretti a riciclare la mascherina chirurgica del giorno prima. E’ chiaro che bisognava riqualificare le fabbriche immediatamente per fargli produrre mascherine. Il nostro territorio e’ pieno di industrie tessili. Adesso sembra che lo stiano facendo. Le mascherine, anche se in modo esiguo, stanno arrivando” dice ancora Andrea Filippi, segretario nazionale Fp Cgil medici. 


L’ORGANIZZAZIONE DELLE REGIONI PIU’ COLPITE

Le regioni si stanno muovendo bene. Bisogna ragionare se bisogna intervenire facendo tamponi a tutti, quantomeno a tutti gli operatori sanitari. La riorganizzazione sta funzionando, stanno allestendo reparti con stanzoni unici che consentono di capitalizzare il personale medico che abbiamo. Il problema vero e’ che in quei territori non stiamo ancora riuscendo a contenere il contagio, mentre abbiamo speranze che si sia riusciti a contenerlo al centro-sud perche’ la crescita al momento e’ lenta. Dobbiamo impegnarci a stare tutti a casa, in isolamento”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it