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Omicidio Sacchi, la madre di Luca: “Da Anastasia parole brutte, si commentano da sole”

Da un'informativa dei carabinieri emerge come i rapporti tra Anastasia e la famiglia di Luca fossero ormai deteriorati

Pubblicato:17-12-2019 14:32
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:46
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ROMA – “Le brutte parole utilizzate da Anastasiya si commentano da sole. In tutti questi anni non mi ha mai detto nulla di simile. Io, mio marito Alfonso e tutta la nostra numerosa famiglia non intendiamo rispondere ad insulti provenienti da una ragazza di 25 anni che per anni ha frequentato la nostra casa. L’unica cosa che realmente ci interessa è che tutti i responsabili della morte di Luca paghino il loro conto con la giustizia”. Così Concetta Galati, la mamma di Luca Sacchi, tramite gli avvocati Armida Decina e Paolo Salice, commenta le frasi pronunciate da Anastasiya durante una telefonata a un’amica.

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INTERCETTAZIONI DIMOSTRANO PROBLEMI TRA ANASTASYIA E LA FAMIGLIA DI LUCA

I rapporti tra la famiglia di Luca Sacchi, il 24enne ucciso con un colpo di pistola alla testa nella notte tra il 23 e il 24 ottobre scorso davanti al John Cabot, pub in zona Appio, a Roma, e Anastasiya Kylemnyk, fidanzata del giovane, erano degenerati negli ultimi mesi. Questo quanto emerge dalla nuova informativa dei Carabinieri del Nucleo Investigativo depositata oggi dal pm Nadia Plastina al tribunale del Riesame.


In particolare, il quadro teso, emerge da un’intercettazione del 3 novembre scorso tra la 25enne e una sua amica. L’amica le chiede: “Stai dalla famiglia di lui?” e Anastasiya risponde: “No, ho scritto al fratello tutti questi giorni, non mi ha mai risposto”.

“Nella lunga conversazione- si legge nell’informativa- appare evidente che Anastasiya prova un forte astio verso tutti i familiari di Luca. “Poi quella c’ha una famiglia piena di calabresi ignoranti, non si sa da dove vengono”, oppure “La madre di Luca non ha mai lavorato, non ha mai fatto nulla”. Nella conversazione con l’amica, Anastasiya, riferendosi al ristorante della famiglia Sacchi, aggiunge: “So’ tutte carucce, tutti carini, pure il padre de Luca e’ carino. Lei e’ ‘na cozza, ‘na botte, do’ cazzo va””.

Il dialogo, scrivono i Carabinieri, “di nessun interesse per le indagini, evidenzia i degenerati rapporti tra Anastasiya e la famiglia Sacchi. Verosimilmente peggiorati ulteriormente dopo la morte di Luca Sacchi”.

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LEGALI FAMIGLIA: DA PAROLE MUNOZ NO COINVOLGIMENTO LUCA

“Il testimone riferisce esclusivamente proprie impressioni non indicando alcun elemento concreto da cui poter desumere un eventuale e presunto coinvolgimento di Luca Sacchi nella vicenda. Questa è la terza dichiarazione diversa rilasciata da Munoz. Ciò che emerge, invece, in maniera inequivocabile, è che è stato lui a ritardare l’ingresso di Luca nel pub per via di una sigaretta, senza cui il giovane Sacchi sarebbe entrato all’interno del locale e quasi certamente non si sarebbe imbattuto in Del Grosso. Nei giorni scorsi abbiamo convocato Munoz per essere ascoltato mediante indagini difensive, ma egli ha preferito non presentarsi senza addurre alcuna giustificazione”. Così i legali della famiglia Sacchi, Armida Decina e Paolo Salice, intervengono con una nota sulle ultime dichiarazioni rilasciate da Domenico Costanzo Marino Munoz, ascoltato come testimone nell’ambito delle indagini sull’omicidio a Roma di Luca Sacchi.

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