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“Sedi sarde Inps penalizzate dal piano rinforzi personale”, allarme Progressisti

Gian Franco Satta: "Nell'isola uffici già con gravi carenze negli organici, soprattutto nelle strutture periferiche".

Pubblicato:17-10-2022 14:13
Ultimo aggiornamento:17-10-2022 14:13
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CAGLIARI – “La Sardegna risulta fortemente penalizzata nel piano dei fabbisogni di personale delle sedi Inps, recentemente predisposto dall’Istituto nazionale della previdenza sociale”. A lanciare l’allarme è Gian Franco Satta, consigliere regionale dei Progressisti, che sulla questione ha depositato un’interrogazione al governatore Christian Solinas.


“La lettura del documento dell’Inps fa emergere una chiara penalizzazione delle strutture sarde- argomenta Satta-. La rilevazione dei vuoti di organico ha l’obiettivo di portare la consistenza del personale in linea con l’assolvimento dei numerosi e complessi compiti istituzionali propri dell’Istituto”, ma, secondo i dati raccolti, “per l’intera Regione Sardegna vengono reputate necessarie solo 41 unità aggiuntive, su un totale nazionale rilevato in 4.694″. Un fabbisogno che per Satta è del tutto insufficiente “sia in termini di comparazione con le altre Regioni- dove territori con popolazioni ben inferiori risultano essere assegnatarie di risorse umane in quantità nettamente superiori a quelle individuate per la Sardegna- sia in relazione al reale stato di funzionamento delle varie sedi locali”. Infatti, ricorda il consigliere regionale, il livello di produttività degli uffici dell’isola “risulta essere già molto basso proprio per carenza di personale, andando ad inficiare la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Tanto che il caso Sardegna è diventato ormai un esempio negativo su scala nazionale”.


Nel dettaglio, prosegue Satta, diverse sedi vengono “drammaticamente sottodimensionate, come le direzioni provinciali di Cagliari e Sassari, mentre altre vengono addirittura completamente trascurate- è il caso di Carbonia, Senorbì, Lanusei, Macomer, Siniscola, Sorgono, Ghilarza, Alghero, Ozieri e Tempio Pausania- dove non si prevede alcuna integrazione di personale“. Un elemento questo “che rappresenta un unicum a livello nazionale- spiega- dove su oltre 400 strutture nazionali analizzate solamente 15 sono risultate non avere necessità di integrazioni di personale, e di cui ben 10 appartengono alla Sardegna. Un numero che si fatica veramente a comprendere”.



A preoccupare soprattutto la situazione delle strutture periferiche, “dove la sottostima del fabbisogno di personale rischia seriamente di pregiudicare la sopravvivenza delle stesse- prosegue Satta- con la spiacevole conseguenza di deprivare ancora una volta di uffici e servizi pubblici quelle aree marginali che quotidianamente lottano contro l’isolamento e lo spopolamento continuo”. La battaglia dei Progressisti si sposterà anche a Roma: la neo deputata Francesca Ghirra- Alleanza Verdi e Sinistra- ha annunciato che sulla questione presenterà un’interrogazione parlamentare.

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