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A Roma 33mila aziende food, Cna: “Puntare su qualità-sostenibilità”

A calcolare la portata del comparto del cibo ci ha pensato la Cna di Roma

Pubblicato:17-07-2019 17:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:32

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ROMA – Romani (e turisti) amanti del cibo. Tanto che nella Città eterna nel 2017 sono stati spesi 9 miliardi di euro per il food, di cui 6,8 arrivati dai residenti e il resto da visitatori e pendolari. Procapite, si parla di 2.428 euro. Un mercato, quello del cibo, che alimenta circa 33mila imprese attive nel settore della ristorazione, cui si aggiungono 3mila aziende che si occupano di alloggi, ma che somministrano anche pasti.

A calcolare la portata del comparto del cibo ci ha pensato la Cna di Roma, che oggi alla Casa delle imprese insieme ad Agro Camera ha organizzato ‘Roma in food. Gli artigiani e il cibo‘. Obiettivo dell’evento, chiamare a raccolta tutti gli artigiani e gli imprenditori che si occupano di food in tutte le sue declinazioni, dalla logistica al packaging, dalla comunicazione alle soluzioni più innovative. Con loro, la Cna ha fatto il punto sul futuro dell’alimentazione, stretto tra dicersi interrogativi più o meno realistici. Tra questi, certamente il cambiamento climatico farà la sua parte nella trasformazione del modo di nutrirsi di tutto il pianeta.

“La sfida di oggi è puntare sull’eccellenza che da sempre contraddistingue il made in Italy, coniugando questi cambiamenti con i processi economici che gestiamo come associazioni. L’imprenditoria e il mantenimento dello sviluppo economico devono guidare questo processo per evitare la desertificazione economica, ma anche sociale, del Paese e di Roma, soprattutto in questo periodo”, ha spiegato Stefano Di Niola, segretario della Cna di Roma. Ma il futuro è già qui, e a raccontarlo sono i cambiamenti a tavola.


Ma quanto sono cambiate le abitudini degli italiani? Solo tra il 2018 e il 2019, per esempio, per fare un aperitivo in casa si spende il 5,4% in più, mentre per prodotti gourmet, come salmone, pinoli, zafferano e caviale, la spesa sale del 7%. Per i cosiddetti fuori pasto, come gelati, cioccolata, pasticceria, in Italia si spende il 2,6% in più, ma ad aumentare soltanto dello 0,3% sono i prodotti salutistici. In euro, mediamente per mangiare in Italia si spendono anche fino a 45 euro per un pasto gourmet, mentre un pasto a casa non costa più di 2-3 euro.

“Per gli italiani il cibo è importante, in nessun Paese al mondo esiste una varietà così vasta come da noi. E quando il mondo pensa all’Italia, non può non pensare al cibo, perché il made in Italy è un modo di vivere”, ha detto il presidente della Camera di commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, intervenuto al power meeting Cna, cui ha portato i saluti anche il presidente dell’VIII Municipio, Amedeo Ciaccheri. Tagliavanti ha poi ricordato “un artigiano importante, Andrea Camilleri. Anche lui era in sintonia con questo argomento, perché raccontava il cibo con grande dedizione”.

Nel giardino della Cna, a Garbatella, un vero e proprio mercato ha messo in mostra le eccellenze delle imprese artigiane legate al cibo, ma anche diverse aziende dedicate al packaging.

“L’artigianato è fondamentale nel cibo- ha detto il presidente della Cna Roma, Michelangelo Melchionno– A livello globale le risorse primarie saranno sempre minori e ci sarà uno sfruttamento delle materie prime. È necessario invece prestare grande attenzione alle materie prime e all’eccellenza delle nostre imprese”.



Ecco perché l’evento organizzato da Cna e Agro Camera “è dedicato a chi trasforma il cibo con le mani- ha aggiunto il presidente di Agro Camera, Carlo Hausmann– L’evoluzione del mercato alimentare è già qui e un punto fondamentale è l’innesto delle nuove tecnologie che però devono diventare amiche della cultura alimentre, non avversarie. È necessario riprogettare i prodotti tipici e fare una grande attenzione agli ingredienti, oltre a raccontare bene il prodotto. Il grande tema del cambiamento del clima governerà questo settore, per questo è necessario che la parola chiave sia sostenibilità”.

A prendere parte a Roma in food, anche il presidente di Arsial, Antonio Rosati, il presidente di Coldiretti Roma, Nicolò Sacchetti, la consigliera regionale dem ed ex assessora al Commercio di Roma, Marta Leonori, il vicepresidente dell’VIII Municipio, Leslie Capone, e il presidente della commissione regionale Sviluppo economico, Massimiliano Maselli.

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