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Inchiesta sulla corruzione, sequestri per il governatore della Sardegna Solinas che commenta: “Che tempismo”

La Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro cautelare di beni e immobili per un valore di circa 350.000 euro nei confronti del governatore uscente e di altri sei indagati

Pubblicato:17-01-2024 19:16
Ultimo aggiornamento:18-01-2024 15:11
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CAGLIARI – Svolta nell’inchiesta per corruzione a carico del presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, in queste ore a Roma e di fatto ufficialmente in campo come candidato alle regionali del 25 febbraio. Da quanto riporta l’Unione sarda, i militari della Guardia di finanza di Cagliari hanno eseguito ieri mattina un sequestro cautelare di beni e immobili per un valore di circa 350.000 euro nei confronti del governatore uscente e di altri sei indagati. E, da quanto si apprende, perquisizioni sono ancora in corso a Villa Devoto, sede istituzionale della presidenza.

L’inchiesta si sviluppa su due filoni: il primo riguarda la compravendita di una proprietà di Solinas a Capoterra, nel Cagliaritano, il secondo la nomina di Roberto Raimondi alla direzione generale dell’autorità di gestione del programma Eni-Cbc Bacino del Mediterraneo. Il primo, è specificato dal quotidiano, riguarda la compravendita da parte dell’imprenditore Roberto Zedda di una proprietà di Solinas a Capoterra “e poi il successivo acquisto di una casa da parte del governatore a due passi dal Poetto di Cagliari. Zedda, secondo gli inquirenti, avrebbe ottenuto in cambio una fornitura di termo scanner e la prosecuzione della fornitura di software e hardware nell’ambito del project financing di Nuoro”. L’altro filone è relativo all’indagine su presunte pressioni per la nomina di Raimondi al vertice dell’Enpi, “legata alla promessa di una laurea ad honorem di un’università albanese”. Oltre a Solinas, sono indagati il consigliere regionale Nanni Lancioni, esponente del Psd’Az, l’imprenditore Zedda, il consulente del presidente della Regione, Christian Stevelli, il rettore dell’università di Tirana, Arben Gjata, e il direttore generale della E-Campus, Alfonso Lovito.

INDAGINE CORRUZIONE, SOLINAS: CHE TEMPISMO…

“Questa indagine ha due elementi di sicuro rilievo, il primo è il tempismo: viene fatto a quattro giorni dalla presentazione delle liste e mentre si decide il candidato presidente unitario del centrodestra. L’altro è che, essendo in fase di indagine, stiamo parlando di atti che dovrebbero essere coperti da segreto istruttorio e che invece sono in possesso di tutti i media”. Così il presidente della Regione Christian Solinas ai microfoni del Tg1, commenta gli sviluppi nell’inchiesta per corruzione della Procura di Cagliari che lo vede coinvolto insieme ad altri sei indagati, tra cui il consigliere regionale sardista, Nanni Lancioni.
“In un Paese democratico queste cose non dovrebbero accadere– le parole di Solinas- le subiamo per l’ennesima volta e siamo davanti, per tutto il resto, a un teorema indimostrato e indimostrabile. Ma dimostreremo che non è stato fatto niente che non fosse più che lecito”.


A difesa del governatore sardo arrivano le dichiarazioni del numero due della Lega, Andrea Crippa: “Si vota il 25 febbraio e con tempismo perfetto, spuntano guai giudiziari per Solinas- sottolinea il vicesegretario del Carroccio- solidarietà al governatore e buon lavoro ai magistrati che dovranno affrontare settimane molto intense”. Sulla stessa linea le dichiarazioni del vicesegretario del Psd’Az, Quirico Sanna: “Sono orgoglioso di essere amico di Christian Solinas, oggi lo sono più di ieri. Conosco bene i valori in cui crede Solinas, perché sono gli stessi valori in cui credo io. Il mio amico Christian è una persona perbene ed ha la coscienza a posto e dimostrerà la sua totale estraneità ai reati contestati. Abbiamo rispetto per la magistratura, anche se certe coincidenze ci fanno riflettere e fanno sorgere in noi atroci dubbi”.

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