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A giornalista Katia La Rosa il ‘Premio Nassiriya per la Pace 2022’

Il riconoscimento viene conferito ogni anno a personalità che si sono distinte nel campo sociale ed in particolare sui temi della Pace

Pubblicato:16-11-2022 09:33
Ultimo aggiornamento:16-11-2022 11:52
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katia la rosa Premio Internazionale Nassiriya per la Pace
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ROMA – La giornalista Katia La Rosa, presidente di It Difesa è stata insignita del prestigioso riconoscimento ‘Premio Internazionale Nassiriya per la Pace‘ edizione 2022, organizzato dall’Associazione Culturale Elaia, presieduta da Vincenzo Rubano, in sinergia con lo Stato maggiore della difesa. La cerimonia si è svolta alla vigilia della strage, all’Anfiteatro del Santuario dell’Annunziata di Licusati. La giuria, le ha assegnato l’ambito premio “per la realizzazione di progetti umanitari e culturali, a sostegno della pace, distinguendosi per la dedizione e lo spirito di servizio”. Inoltre nell’ambito della manifestazione è stato sottolineato anche il suo contributo che continua a fornire nel settore giornalistico collaborando anche con la rivista dello Stato Maggiore di Difesa, dove ha analizzato gli scenari di politica internazionale.

Il riconoscimento, che viene conferito ogni anno a personalità, che si sono distinte nel campo sociale ed in particolare sui temi della Pace, intende anche onorare la memoria dei carabinieri, dei militari dell’Esercito e dei civili che persero la vita nell’attentato ma anche ricordare l’impegno di tanti soldati attualmente impegnati in numerose missioni di pace nel mondo. Tra i premiati quest’anno: il presidente del Senato Ignazio La Russa, il vice presidente Maurizio Gasparri, il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, e personalità delle forze armate e del mondo civili e della magistratura.

Sono orgogliosa di ricevere questo alto riconoscimento– ha dichiarato la giornalista La Rosa- che desidero dedicare a tutte le vittime civili innocenti di ogni conflitto e a tutti i caduti in guerra, che con onore hanno sacrificato la loro vita per servire con fedeltà lo Stato. Stiamo vivendo un momento di crisi internazionale, evidentemente, ancora oggi non abbiamo imparato una delle lezione più importanti della storia: che con la guerra tutto può essere perduto, mentre la pace è la condizione indispensabile per edi­ficare una civiltà umana. L’uomo è nato per procreare e non per sopprime la vita con il suo libero arbitrio”.


La giornalista La Rosa, proprio la scorsa settimana, già fondatrice del progetto Italia in un abbraccio, (www.italiainunabbraccio.it) ha presentato a bordo dell’Amerigo Vespucci, attraccata al porto di Genova, il primo manifesto della Pace ‘Salvator Mundi’, da lei ideato. Il documento, di carattere scientifico, raccoglie illustri punti di vista: tra i tanti a sottoscriverlo il premio Nobel per la Pace, Riccardo Valentini, il monsignor Enrico dal Covolo, Vescovo Titolare di Eraclea ed assessore nel Pontificio Comitato di scienza storiche, il direttore di Rai News Paolo Petrecca, Ad dell’agenzia stampa Roberto Boella, il presidente Nazionale Unms, Ufficiale Antonio Mondello, il professor Rafael Perrino, Universita Bocconi di Milano, il professor Mario Caligiuri, università della Calabria). Il documento ha come obiettivo quello di raccontare questo particolare momento storico analizzando l’impatto e proponendo possibili soluzioni, in tutti i settori economici e sociali.

L’evento del Premio Internazionale, giunto alla nona edizione, patrocinato dal Parlamento Europeo, dalla presidenza del consiglio dei Ministri, dal ministero della Difesa, dalla Regione Campania, si è svolto alla presenza, del Tenente Colonnello Antonio Grilletto, del comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, dell’ammiraglio Ispettore capo Nicola Carlone, del generale di corpo d’armata Andrea Rispoli, del comandante Interregionale Carabinieri ‘Ogaden’ e di illustri personalità del mondo civile, militare e religioso. Durante la manifestazione, sono state inaugurate tre pietre d’inciampo dedicate all’ambasciatore italiano Luca Attanasio, al carabiniere Vittorio Iacovacci e al brigadiere Carmine Tripodi.

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