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Stiglitz: “Trump capo degli evasori, cruciale l’impegno Ue”

Il premio Nobel per l'economia a Bruxelles presenta il rapporto anti-offshore

Pubblicato:16-11-2016 14:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:18

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Empfang Joseph E. Stiglitz im Rathaus Köln

Empfang Joseph E. Stiglitz im Rathaus Köln

ROMA – “E’ difficile avere fiducia quando il tuo presidente è il capo degli evasori fiscali”: così oggi Joseph Stiglitz, in riferimento a Donald Trump, intervenendo al parlamento europeo per presentare uno studio sul contrasto all’economia “offshore”. Il cenno del premio Nobel per l’economia al voto negli Stati Uniti ha seguito un’analisi delle misure adottate da alcuni governi all’indomani dello scandalo Panama Papers, le rivelazioni dello studio Mossack Fonseca sui casi di riciclaggio ed evasioni miliardarie possibili per i paradisi fiscali.

“Il dipartimento del Tesoro americano ha adottato alcuni provvedimenti sulla ‘beneficiary ownership’, intervenendo sul nodo chiave della proprietà reale delle società” ha sottolineato Stiglitz. Convinto che però che con la nuova amministrazione Trump non ci saranno molte speranze: “E’ difficile avere fiducia quando il tuo presidente è il capo degli evasori fiscali; per questo è ancora più importante che l’Europa assuma un ruolo di leadership”.

Stiglitz è stato ascoltato dalla Commissione di inchiesta sul riciclaggio di denaro, l’elusione e l’evasione fiscale (Pana). Nel suo rapporto, elaborato insieme all’esperto svizzero Mark Pieth, sono elencate misure di contrasto da adottare a livello internazionale. Tra queste figurano la creazione di registri pubblici in ciascun Paese sui “beneficial owner”, l’obbligo per tutte le società registrate in paradisi fiscali di redigere un rapporto annuale sulle proprie attività e controlli più severi sugli studi legali e i loro clienti.


Secondo Stiglitz, alla luce dell’esito delle elezioni americane “è ancora più importante che l’Europa assuma la leadership nel contrasto ai paradisi fiscali”. L’assunto del premio Nobel per l’economia è che la “segretezza” sia il “lato oscuro della mondializzazione”. “Nascondere fondi originati dal riciclaggio o dall’evasione mina alla base il funzionamento della società globale” ha sottolineato Stiglitz. Convinto che proprio i meccanismi della ‘shadow economy’ stiano favorendo le derive politiche all’insegna del populismo.

Un’idea espressa ieri anche da Pieth, il co-autore del rapporto sul contrasto ai paradisi fiscali presentato al parlamento europeo. “C’è un nesso diretto tra i paradisi offshore e i politici populisti” aveva detto l’esperto al quotidiano britannico ‘The Guardian’: “La gente si arrabbia perché è vittima di una globalizzazione aggressiva e il paradosso è che i politici populisti sfruttano queste disuguaglianze per andare al potere pur nascondendo essi stessi soldi offshore”.

di Vincenzo Giardina, giornalista professionista

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