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A Gaza mancano 24 ore alla catastrofe umanitaria. L’allarme dell’Oms

L'agenzia Onu avverte che, a causa del blocco totale alle forniture di acqua, elettricità, carburante, cibo e farmaci, le scorte stanno terminando e resta ormai meno di un giorno prima che la popolazione non avrà più nulla per sopravvivere

Pubblicato:16-10-2023 19:23
Ultimo aggiornamento:18-10-2023 08:17
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ROMA – Ventiquattro ore separano la Striscia di Gaza dalla catastrofe: questo l’allarme lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms /Who), intorno alle 14 ora italiana. L’agenzia Onu avverte che, a causa del blocco totale alle forniture di acqua, elettricità, carburante, cibo e farmaci, le scorte stanno terminando e resta ormai meno di un giorno prima che la popolazione non avrà più nulla per sopravvivere. Chiuso ancora il valico di Rafah a sud, con i camion carichi di aiuti fermi da ieri sul lato egiziano.

Al tempo stesso Israele continua a bombardare l’enclave: i morti ammontano a 2.808 – di cui il 64% donne e bambini – mentre i feriti sono 10.859, stando ai dati del ministero della Salute di Gaza. L’Ufficio statistico palestinese riferisce che dall’inizio dell’anno le vittime palestinesi in totale sono oltre 3mila – il più alto degli ultimi 20 anni – di cui il 90% registrate nella Striscia negli ultimi nove giorni, ossia da quando Tel Aviv ha iniziato l’offensiva in risposta all’attacco del gruppo politico-militare Hamas. Quest’ultimo fa sapere di aver sparato missili fino a Tel Aviv. La stampa israeliana conferma che le sirene antiaeree hanno suonato nella capitale dello Stato ebraico, mentre a Gerusalemme sono stati sospesi i lavori della Knesset ed evacuati i parlamentari. I morti finora registrati da Israele sono 1.400, di cui 299 soldati, e 3.500 i feriti. Le autorità hanno aggiornato a 199 il numero degli ostaggi in mano al gruppo armato.

Tra le vittime risultano anche otto persone di nazionalità britannica, come ha confermato il governo di Londra.


La visita del segretario di Stato Antony Blinken al Tel Aviv, dove ha incontrato il premier Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog, ha fatto eco alle ultime dichiarazioni della Commissione Ue: “Fermo sostegno a Israele e al suo diritto a difendersi da Hamas”. Nessun progresso sul piano del cessate il fuoco e di corridoi sicuri per i civili. Al contrario, un sondaggio condotto da Reuters/Ipsos rivela che il 78% degli americani chiede che Washington lavori per aprire vie di fuga per i civili di Gaza, che conta oltre 2,2 milioni di persone. Tra gli intervistati, il 94% vota per i democratici e il 71% per i repubblicani.

Di “risposta inadeguata di certi progressisti americani ed europei” nel “fermare gli attacchi contro civili palestinesi da parte di Israele” parlano in una lettera-appello più di sessanta accademici, difensori dei diritti umani e intellettuali statunitensi. Come riporta il Times of Israel, gli esponenti di sinistra denunciano “una deriva preoccupante nella cultura politica della sinistra a livello globale. Legittimare o scusare queste azioni significa tradire i principi fondamentali di questa corrente”.

Sul piano della diplomazia, l’emittente Fox News fa sapere che stasera il presidente Vladimir Putin terrà un colloquio telefonico col premier Netanyahu, anche in vista del viaggio che Putin farà a Pechino domani, dove la Cina organizza la terza edizione del Belt and Road Forum for International Cooperation.
L’Egitto ha indetto invece per domenica un meeting con Qatar e Kuwait, che è stato accolto positivamente da Blinken e dall’omologa francese, Catherine Colonna.

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