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A Roma occupato da ieri il liceo Virgilio. Sabato scorso il crollo del soffitto

Delusa la preside Carla Alfano: "Questa occupazione non aiuterà la scuola, anzi"

Pubblicato:16-10-2017 07:58
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:47

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ROMA – Le motivazioni della protesta sono validissime ma i metodi no. È in sintesi il pensiero di Carla Alfano, preside del liceo Virgilio di Roma, che ieri pomeriggio è stato occupato dagli studenti. “Hanno cavalcato l’onda mediatica e quindi hanno anticipato il rituale delle occupazioni avendo una motivazione forte, appetibile a tanti e con l’intenzione di contagiare gli altri istituti”, dichiara la dirigente all’agenzia Dire. “Sono giuste rivendicazioni ed è ora di alzare la testa e segnalare certe situazioni- aggiunge- ma in questa maniera rischiamo di buttare all’aria il lavoro che stiamo facendo”.

LA SETTIMANA SCORSA IL CROLLO DEL SOFFITTO

Il crollo del soffitto, verificatosi la settimana scorsa al Virgilio, ha riacceso gli animi che erano comunque già in fermento ma secondo la dirigente scolastica questa occupazione non aiuterà la scuola, anzi. L’Istituto e Roma Capitale si erano già attivati per intervenire nell’ala del crollo: “Oggi non possono entrare le squadre che dovevano venire, i lavori sono bloccati sia quelli di Roma Capitale che i nostri che avevo avviato pur con la magra economia di cui disponiamo”.

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LA PRESIDE: “PER OCCUPARE HANNO SFONDATO, HO FATTO DENUNCIA”

Così come, sottolinea la preside, “sono bloccate tutte le altre attività didattiche e di organizzazione: scadenze importanti come alcune le gare d’appalto in scadenza oggi, le convocazioni dei supplenti, gli scambi culturali, i consigli di istituto. Con i ragazzi avevo un dialogo aperto, sapevo e si sentiva che c’era agitazione– aggiunge la preside Alfano, che al Virgilio è arrivata in questo anno scolastico-. Io stessa stavo trattando avendo la forza dalla nostra parte per via del disastro di sabato scorso per risolvere situazioni sottovalutate”. “La cosa grave- spiega- è che non hanno occupato stando dentro scuola ma a scuola chiusa, hanno sfondato una parte ed io sono stata costretta a fare denuncia in via cautelativa”.


“PER MOLTI LA SCUOLA E’ COME GARDALAND”

Per molti la scuola è come Gardaland invece non è così, io ero intenzionata a fare con i ragazzi un ragionamento anche politico, indirizzando la lotta in modo intelligente potevamo farlo insieme invece così è diventata una ragazzata. Quello che dispiace- conclude- è che poi cade tutto nel niente, perdono tanta scuola e non si ottiene nulla; il vero danno che fanno é far si che vengano ridimensionate anche le proteste per istanze giuste, ed è grave perché qui già non ci ascolta mai nessuno”.

di Marta Nicoletti, giornalista professionista

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