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Roma, Bernaudo a Grillo-Raggi: “Liquidate Atac e Ama”

Il presidente del movimento Sos partita Iva ed ex consigliere regionale del Lazio, ha lanciato una sfida liberale a Beppe Grillo e al M5s, a partire da Roma

Pubblicato:16-08-2016 12:59
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 08:59

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bernaudoROMA – Andrea Bernaudo, presidente del movimento Sos partita Iva ed ex consigliere regionale del Lazio, ha lanciato una sfida liberale a Beppe Grillo e al M5s, a partire da Roma. Lo ha fatto con una lettera aperta, pubblicata da Affari Italiani. “Caro Grillo- ha scritto- il successo ti arride. Hai conquistato Roma con la sindaca Raggi, e non per un piccolo scarto ma con un’affermazione travolgente. Le sorti traballanti del governo Renzi e il meccanismo elettorale dell’Italicum rendono più probabile che anche le chiavi del governo nazionale vengano consegnate nelle tue mani. Nonostante alcuni successi precedenti in alcune città, voi pentastellati siete ancora relativamente digiuni di esperienza di governo, si può dire siate, ma ancora per poco, relativamente vergini. Bene, siete ancora in tempo per fare scelte giuste e davvero di rottura col passato e scongiurare decisioni insensate, frutto di riflessi ideologici irrazionali. Anche a costo di smentire platealmente alcuni vostri chiodi fissi e promesse, diciamo programmatiche, consolidate nella mente di chi vi segue con attenzione, entusiastica o critica che sia. Risparmiate a Roma la formalizzazione definitiva del default, fate di Roma il punto di esordio di un rilancio di quella Italia che tra non moltissimo tempo potreste ritrovarvi a governare, da soli e contro tutti”. “Buttate a mare certe persuasioni erronee e demagogiche. Una di queste- ha detto ancora- è che basti ‘l’onestà’ per risolvere ogni problema. Non è così, anche se è necessaria. L’onestà si deve affiancare a competenza e razionalità, il che, nella situazione italiana attuale, vuol dire che non si può combattere il male con dosi ancora più forti dello stesso male. Ed il male è, senza meno, la mano pesante e invasiva dello Stato. Prendiamo per esempio le grandi società partecipate dal Comune di Roma, due come l’Atac e l’Ama. Coraggio Grillo, pensa, pensate agli interessi dei romani, agli interessi dei contribuenti romani e degli utenti romani (e non) di questi servizi; lasciate da parte, invece, gli interessi di quei gruppi o grumi di pressione elettorale che hanno incrostato queste aziende portandole al dissesto, fino a prestare servizi da schifo in cambio di costi elevatissimi e continuamente crescenti”.

“La legge nazionale- ha continuato Bernaudo- nonostante la ‘delicata’ riforma Madia, non ve lo impone ma neanche ve lo inibisce. Gli strumenti, quindi, ci sono. Come tu hai fatto in passato, con coraggio, in qualità di azionista di Mps, quando partecipavi alle assemblee dei soci e sottolineavi a viso aperto le iniquità di certe decisioni, perché non fai altrettanto, o meglio, perché non fai fare altrettanto alla sindaca Raggi, oggi azionista con Roma Capitale, con le scassate Atac e Ama? Forse perché sono ‘pubbliche’, e pubblico per te è bello per definizione? Ti pare così bello un ‘pubblico’ per decenni depredato e spolpato senza ritegno dal clientelismo della mala-politica (nelle sue due versioni, quella partitica e quella sindacale?), fino ad essere ridotto come è sotto gli occhi di tutti, anche nel mondo?”. “Coraggio, caro Beppe! Di’ alla sindaca- ha esortato- di portare, come si dice, i libri in tribunale, di avviare un processo di liquidazione di questi carrozzoni esangui e decotti, distrutti, produttori certo finora di molti voti di preferenza, ma sempre meno di servizi e di rispetto per questa città martoriata e che hanno fallito da tempo la loro mission. Di’ alla sindaca di fare un bando per una bellissima, trasparente, rigorosa, gara, europea o meglio ancora internazionale. E di conferire la gestione dei servizi di trasporto, e di raccolta e gestione del ciclo dei rifiuti, ad aziende private che, a livello internazionale, hanno già dimostrato di saper fornire le migliori garanzie sul piano dei costi e dell’efficienza dei servizi offerti, nel vero interesse dei romani e del turismo. Perchè Roma è un patrimonio dell’umanità e dev’esser liberata dal cappio della malagestione ‘pubblica’”. “Caro Grillo, cara sindaca Raggi- ha quindi concluso Bernaudo- fate una scelta di onestà, ma innanzitutto con voi stessi e anche di coraggio e voltate pagina per davvero! Fateci il dono di toccare con mano come la vostra sbandierata onestà possa essere anche aliena da populismo e demagogia, ed invece sorella della razionalità e che abbia come unico faro l’interesse e i diritti dei cittadini”.


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