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Zaia: “Siamo veneti, non rinunceremo a stagione turistica”

Zaia sta con Fontana e avverte: "La deadline per la riapertura è il 4 maggio"

Pubblicato:16-04-2020 12:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:09

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VENEZIA – “La Germania chiude tutto? I turisti tedeschi verranno da noi. Siamo veneti, non possiamo rinunciare alla stagione turistica“. E’ netto il governatore Luca Zaia, che oggi in conferenza stampa annuncia l’intenzione della Regione di stilare un progetto ad hoc per la fase 2 anche del settore turistico. “Siamo veneti, non possiamo rinunciare alla stagione turistica”, afferma Zaia. Proprio ieri la Germania ha deciso di vietare i grandi raduni fino al 31 maggio.

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“Se loro chiudono tutto, i turisti tedeschi verranno da noi– afferma il governatore- qui i tedeschi si sentono a casa loro e noi dobbiamo farli sentire a casa”. Secondo Zaia, dal 4 maggio potrà essere maggiore chiarezza dal Governo anche sulla ripartenza del turismo. “Magari ci sarà qualche indicazione anche prima”, afferma. Tra l’altro, sottolinea il presidente, “sul fronte delle regole ci servono misure che non sono quelle dei negozi. Pensate alla balneazione o ai buffet negli alberghi“. Per questo, rende noto Zaia, “ai direttori generali stamattina ho detto, in base alle loro località turistiche, di sentire gli operatori e recuperare indicazioni per fare un lavoro ad hoc sul turismo, per dare loro qualche certezza”.


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“4 MAGGIO DEADLINE RIAPERTURA”

Il 4 maggio è la “deadline” per la riapertura dopo la prima fase dell’emergenza covid. “Oltre un certo limite la chiusura non è più sostenibile”. A dettare la scadenza è il governatore del Veneto, Luca Zaia, che dà così man forte al ‘vicino’ Attilio Fontana, presidente della Lombardia. “Ogni sanità ha una storia a sè- sottolinea Zaia, oggi in conferenza stampa- dopodichè immagino che dal 4 maggio dovremo essere tutti pronti con dispositivi e regole per aprire, negoziati con le parti sociali e le associazioni d’impresa”. E aggiunge: “A me risulta che questo lavoro sia già stato fatto a livello nazionale con questa prospettiva”.

Dunque, afferma Zaia, “la valutazione di Fontana è legittima perchè è alla luce dei provvedimenti che vuole adottare. Ma non conosco nello specifico il progetto. Non possiamo valutare la situazione di un’altra Regione, ma stiamo comunque parlando di una riapertura che immagino sia onnicomprensiva a livello nazionale”. In poche parole, insiste Zaia, “non escludo che alcune attività possano essere in griglia di partenza anche prima. Ma la dead line è il 4 maggio”.

Secondo il governatore veneto, del resto, “abbiamo due possibilità: tenere chiuso tutto e morire in attesa che il virus se ne vada oppure ripartire. Tutti alla fine hanno deciso di convivere col virus e riaprire, perchè oltre un certo limite la chiusura non è sostenibile“. Come Regione, sottolinea ancora Zaia, “abbiamo completato il nostro ‘master plan’ per la riapertura e domani avremo un confronto con parti sociali e associazioni imprenditoriali. Proporremo la nostra bozza e se ci sono contributi, li accoglieremo”.

In fondo “abbiamo già aziende virtuose che hanno aperto con protocolli loro“, segnala Zaia, che spero dal 4 maggio, “se ci sono i presupposti di natura sanitaria- precisa- si possa ripartire con tutto, anche con parrucchieri, barbieri ed estetisti. La messa in sicurezza deve mettere anche loro nelle condizioni di lavorare”. Quindi, ribadisce Zaia, “vedremo le indicazioni del comitato scientifico nazionale. Immagino che ci sarà una dotazione di minima che le parti sociali e ministero stabiliranno per le riaperture a livello nazionale e che la base di partenza sia l’accordo del 14 marzo. Da lì noi potremo non inasprire, ma migliorare” a livello regionale le misure definite in un quadro nazionale. Tra l’altro, sottolinea il presidente del Veneto, “quando parliamo di riaperture ci rivolgiamo a cittadini sani: è una prerogativa. Se opportunamente bardati, in teoria dovrebbero anche aiutarci nella sfida generale” al coronavirus.

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