ROMA – Una “rinomata ditta” che torna in pista come coppia per svelare alcuni “Capolavori nascosti”. Si intitola così il nuovo album di Mogol e Mario Lavezzi, disponibile da domani per Nar International / Artist First.
Insieme, sin dal 1968 (anno del loro primo incontro) hanno collezionato successi su successi e ora lanciano una raccolta che, come spiega Lavezzi, “raggruppa canzoni che erano disseminate in vari dischi”.
Brani poco conosciuti perché “una canzone diventa un successo quando si fa promozione- aggiunge Mogol- quelle selezionate non hanno avuto questa possibilità, nonostante avessero grandi interpreti e fossero di qualità”. Cosa che nella musica di oggi, secondo il paroliere, “non è molto considerata”.
E in qualche modo è d’accordo anche Lavezzi: “La competenza oggi si basa su quello che sono followers, visualizzazioni e streaming. Le scelte, purtroppo, vengono fatte quasi esclusivamente su quelle. Stiamo vivendo, rispetto al nuovo Illuminismo che abbiamo vissuto negli Anni 60, 70 e 80, un’epoca di decadenza di valori, economica e politica”.
Mogol e Lavezzi, così, tornano indietro nel tempo e scelgono quattordici brani per la loro tracklist. Tra questi un inedito, “La storia infinita”.
Sono tutti pezzi di cui “io e Lavezzi siamo orgogliosi- sottolinea Mogol- sono tra le più belle che abbiamo mai scritto e per questo abbiamo deciso di intraprendere questa sfida”: ovvero farle conoscere al pubblico. E così troviamo brani come “Bianche raffiche di vita”, “Giorni leggeri”, “La bandiera” e “Per la gloria”. Tutti eseguiti da nomi leggendari della musica nostrana. Solo per citarne alcuni: Lucio Dalla, Riccardo Cocciante, Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni, Luca Carboni, Biagio Antonacci e Gianni Morandi. A cantare con Lavezzi nell’inedito è Cristina Di Pietro, “vocalist del mio gruppo”, svela il cantautore. “Avrei potuto chiamare chiunque- dice Lavezzi- però, sia io che Mogol, ci occupiamo di giovani e abbiamo voluto dare un’occasione a chi non è ancora conosciuta”.
E il brano era stato proposto anche all’ultimo Festival di Sanremo, come conferma Mogol: “L’avevamo proposta al direttore artistico Amadeus, ma è stata bocciata. Stavamo cercando una voce femminile per il duetto e ci è stato risposto che non c’era più posto”.
“La storia infinita”, poi, era stata persino proposta a Gianni Morandi, ma per via del progetto con Jovanotti ha declinato l’invito. Tra le star di oggi, in materia di competenza, però, nulla è perduto. “L’essenziale di Marco Mengoni l’avrei voluta scrivere io- rivela Lavezzi- e Madame è una ragazza che ha tutte le qualità per potercela fare. Di autori ce ne sono tanti, basta scoprirli”.
Artisti in divenire ai quali è stata preparata la strada da stelle come Lucio Battisti. E quando lo rincontrerà un giorno, Mogol è sicuro su quali saranno le sue prime parole: “Finalmente! Sarei contento di ritrovarlo- dice- chissà se ci sarà la chitarra. È l’unico problema che avremo”.
E sull’amico di sempre aggiunge: “Aveva delle capacità di spunto e analisi che non ci sogniamo neanche. Lavorava per 7 ore al giorno e ascoltava tutto ciò che c’è di meglio al mondo e questo principio poi l’ho messo nella mia scuola (il CET in Umbria, ndr). Se ascolti un solo cantante e lo studi a fondo- spiega- al massimo arrivi ad essere la brutta copia di quel cantante. Se ascolti i 10 più grandi del mondo e li studi avrai preso qualcosa da tutti e non assomiglierai a nessuno di loro”.
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