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Mogol, un nuovo disco con Lavezzi e vecchi ricordi: “Quando rincontrerò Battisti? Speriamo ci sia una chitarra”

Esce domani il progetto dei due artisti dal titolo "Capolavori nascosti", brani scritti nel longevo sodalizio ai quali si aggiunge un inedito scartato dall'ultimo Sanremo

Pubblicato:16-03-2023 15:43
Ultimo aggiornamento:16-03-2023 15:43

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ROMA – Una “rinomata ditta” che torna in pista come coppia per svelare alcuni “Capolavori nascosti”. Si intitola così il nuovo album di Mogol e Mario Lavezzi, disponibile da domani per Nar International / Artist First.

Insieme, sin dal 1968 (anno del loro primo incontro) hanno collezionato successi su successi e ora lanciano una raccolta che, come spiega Lavezzi, “raggruppa canzoni che erano disseminate in vari dischi”.

“LA QUALITÀ OGGI NON È MOLTO CONSIDERATA”

Brani poco conosciuti perché “una canzone diventa un successo quando si fa promozione- aggiunge Mogol- quelle selezionate non hanno avuto questa possibilità, nonostante avessero grandi interpreti e fossero di qualità”. Cosa che nella musica di oggi, secondo il paroliere, “non è molto considerata”.


E in qualche modo è d’accordo anche Lavezzi: “La competenza oggi si basa su quello che sono followers, visualizzazioni e streaming. Le scelte, purtroppo, vengono fatte quasi esclusivamente su quelle. Stiamo vivendo, rispetto al nuovo Illuminismo che abbiamo vissuto negli Anni 60, 70 e 80, un’epoca di decadenza di valori, economica e politica”.

TREDICI BRANI E UN INEDITO

Mogol e Lavezzi, così, tornano indietro nel tempo e scelgono quattordici brani per la loro tracklist. Tra questi un inedito, “La storia infinita”.

Sono tutti pezzi di cui “io e Lavezzi siamo orgogliosi- sottolinea Mogol- sono tra le più belle che abbiamo mai scritto e per questo abbiamo deciso di intraprendere questa sfida”: ovvero farle conoscere al pubblico. E così troviamo brani come “Bianche raffiche di vita”, “Giorni leggeri”, “La bandiera” e “Per la gloria”. Tutti eseguiti da nomi leggendari della musica nostrana. Solo per citarne alcuni: Lucio Dalla, Riccardo Cocciante, Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni, Luca Carboni, Biagio Antonacci e Gianni Morandi. A cantare con Lavezzi nell’inedito è Cristina Di Pietro, “vocalist del mio gruppo”, svela il cantautore. “Avrei potuto chiamare chiunque- dice Lavezzi- però, sia io che Mogol, ci occupiamo di giovani e abbiamo voluto dare un’occasione a chi non è ancora conosciuta”.

L’INEDITO SCARTATO DA SANREMO

E il brano era stato proposto anche all’ultimo Festival di Sanremo, come conferma Mogol: “L’avevamo proposta al direttore artistico Amadeus, ma è stata bocciata. Stavamo cercando una voce femminile per il duetto e ci è stato risposto che non c’era più posto”.

“La storia infinita”, poi, era stata persino proposta a Gianni Morandi, ma per via del progetto con Jovanotti ha declinato l’invito. Tra le star di oggi, in materia di competenza, però, nulla è perduto. “L’essenziale di Marco Mengoni l’avrei voluta scrivere io- rivela Lavezzi- e Madame è una ragazza che ha tutte le qualità per potercela fare. Di autori ce ne sono tanti, basta scoprirli”.

IL RICORDO DI LUCIO BATTISTI

Artisti in divenire ai quali è stata preparata la strada da stelle come Lucio Battisti. E quando lo rincontrerà un giorno, Mogol è sicuro su quali saranno le sue prime parole: “Finalmente! Sarei contento di ritrovarlo- dice- chissà se ci sarà la chitarra. È l’unico problema che avremo”.

E sull’amico di sempre aggiunge: “Aveva delle capacità di spunto e analisi che non ci sogniamo neanche. Lavorava per 7 ore al giorno e ascoltava tutto ciò che c’è di meglio al mondo e questo principio poi l’ho messo nella mia scuola (il CET in Umbria, ndr). Se ascolti un solo cantante e lo studi a fondo- spiega- al massimo arrivi ad essere la brutta copia di quel cantante. Se ascolti i 10 più grandi del mondo e li studi avrai preso qualcosa da tutti e non assomiglierai a nessuno di loro”. 

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