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Strage di Altavilla, fermata anche la figlia 17enne. La Procura: “Partecipava alle torture”

I magistrati: "Dalla ragazza un resoconto agghiacciante"

Pubblicato:16-02-2024 11:39
Ultimo aggiornamento:17-02-2024 17:45

Giovanni Barreca e Antonella Salamone
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BAGHERIA – La 17enne figlia di Giovanni Barreca, unica sfuggita alla strage di Altavilla Milicia (Palermo), ha partecipato alla follia omicida che ha provocato la morte della madre e dei due fratelli. Ad ammettere le proprie colpe è stata la ragazza, che ora è in stato di fermo e indagata dalla Procura dei minori di Palermo. La 17enne è stata fermata al termine del colloquio con i magistrati, avvenuto il 14 febbraio, con le accuse di concorso in omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere. La misura ora è stata convalidata dal gip.

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Era coinvolta in questa situazione di parossismo religioso – ha affermato il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio in conferenza stampa, nella sede del Comando Compagnia carabinieri di Bagheria, in riferimento alla situazione familiare -. La ragazza ha partecipato a una serie di riti-torture sulla madre, Antonella Salamone, e sui fratelli di 16 e 5 anni, Kevin ed Emanuel“. Una conferenza stampa dal forte impatto emotivo, con magistrati e carabinieri impegnati nelle indagini che non hanno nascosto “lo strazio” nel ricordare le scene viste nella villetta degli orrori.


“RESOCONTO AGGHIACCIANTE”

“Un resoconto agghiacciante”. La Procura dei minori di Palermo definisce così il racconto fatto dalla figlia di Barreca, reo confesso della strage di Altavilla Milicia. Il racconto fornito dalla 17enne agli inquirenti riguarda anche il suo “contributo personale fornito in relazione alle torture subite dalla madre e dai fratelli – spiega la Procura dei minori -, alle loro atroci sofferenze e all’agonia fino alla morte“.

conferenza stampa altavilla milicia

STRAGE ALTAVILLA, PROCURA: “BARRECA CONVINTO DI PRESENZA DEMONIO”

La frequentazione tra Barreca, l’uomo che ha ucciso la moglie e due figli, Sabrina Fina e Massimo Carandente, la coppia accusata di essere stata sua complice, “ha convinto l’uomo che nella villetta ci fosse una presenza demonica”, ancora Cartosio facendo il punto delle indagini su triplice delitto di Altavilla Milicia. “Si è creata una situazione che ha convinto Barreca ad adoperarsi per scacciare via il demonio con torture inflitte alle persone che loro ritenevano possedute”. La coppia palermitana “era presente al momento dell’omicidio”, ha sostenuto in conferenza stampa il sostituto procuratore di Termini Imerese Manfredi Lanza. “Non abbiamo ancora i risultati dell’autopsia e quindi non possiamo dire ancora come siamo morti Antonella Salamone e i figli Kevin ed Emanuel – ha aggiunto Cartosio -. Possiamo però dire che la morte è stata causata da comportamenti messi in atto da Barreca e dai due coniugi palermitani che per giorni hanno operato all’interno di quella casa“.

TORTURE E RITI ANDAVANO AVANTI DA UN MESE

Riti di esorcismo e torture, nella casa di Altavilla Milicia dove Barreca viveva con la moglie Antonella Salamone e i tre figli, “duravano da circa un mese”. Cartosio ha raccontato: “Sembrerebbe che la partecipazione alle torture sia stata corale, l’unica che mi sento di escludere è la madre“.

IL PROCURATORE TERMINI: “UNO DEI MOMENTI PIÙ TOCCANTI DELLA MIA VITA

“Quando ci siamo trovati sulla scena della terribile tragedia è stato uno dei momenti più toccanti della mia vita”, è stato l’incipit in conferenza stampa da parte del procuratore di Termini Imerese. “Vedere il cadavere di un ragazzo di 15 anni e di un bambino di cinque ridotti in quelle condizioni – ha affermato – non è uno strazio che è possibile raccontare senza emozionarsi”.

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