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“Sit down to have an idea”, ora ci si accomoda al Duse di Bologna

L'artista Bianconi: “Ho sempre esposto le mie opere in musei e spazi dedicati all’arte, ma portarle in un teatro come il Duse, una struttura con tanto fascino e tanta storia, è un sogno che si avvera"

Pubblicato:16-02-2020 16:10
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:00
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BOLOGNA – Dopo aver contaminato alcuni luoghi simbolo della città durante Art City, in occasione di Arte Fiera 2020, le 24 poltrone d’artista di Andrea Bianconi approderanno tutte insieme, per mese, 13 febbraio-13 marzo, negli spazi del Teatro Duse di Bologna. Il progetto “Sit down to have an idea”, di Andrea Bianconi, curato da Alice Zannoni, in collaborazione con Barbara Davis Gallery Houston-Texas e il supporto di Casa Testori, si arricchisce così di un seguito speciale. Lo storico teatro di via Cartoleria, che ha già accolto una delle poltrone, collocherà l’intera collezione nei suoi antichi foyer, nei tre ordini dei palchi e in altri angoli segreti dove il pubblico potrà scoprire le opere e lasciarsi ispirare dal messaggio dell’artista.

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Le poltrone saranno visibili agli spettatori del Duse in possesso del biglietto allo spettacolo da un’ora prima dell’inizio della rappresentazione e durante l’intervallo. Sabato 22 febbraio alle 17.30, inoltre, Bianconi incontrerà il pubblico al Nora Bistrot all’interno del teatro per interpretare “Monologo di un’idea”, performance site specific (ingresso libero fino a esaurimento posti) in cui l’artista indaga il rapporto tra uomo e idea: ricerca, attesa, desiderio, volontà, domanda, ossessione, visione, illuminazione, forza, selezione, idea di avere un’idea, illusione di avere un’idea, idea giusta, idea sbagliata, idea. “Ho sempre esposto le mie opere in musei e spazi dedicati all’arte- afferma Bianconi- ma portarle in un teatro come il Duse, una struttura con tanto fascino e tanta storia, è un sogno che si avvera. Le mie poltrone delle idee sono un gesto d’amore verso e per l’uomo. Sono per tutti e di tutti. Ed è bello constatare come queste opere abbiano aperto spazi, abbiano aperto visioni, e ora aprono luoghi magici come le stanze segrete del Teatro Duse”.


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