NEWS:

VIDEO | La scommessa di Letizia, far vivere la startup dolciaria in lockdown

Amministratrice D'Antoni: "Siamo fermi ma pronti a reinventarci"

Pubblicato:15-05-2020 10:41
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:19

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA –  Sara’ l’home delivery il futuro prossimo di Kissaro’, azienda che con pasticceri, lievitisti, biologi e nutrizionisti realizza ricette di prodotti alimentari che vogliono coniugare benessere e gusto. Fondata a Roma tre anni fa da Letizia D’Antoni, la societa’ e’ specializzata in biscotteria secca e alimenti prebiotici, preparati con le blindatissime ricette Kissaro’ in due piccole aziende che lavorano anche conto terzi. Per D’Antoni la parola d’ordine per superare la crisi economica causata dall’emergenza Covid-19 e’ ‘reinventarsi‘.

“Le nostre attivita’ si sono bloccate, per noi la fase 1 e’ stata uno shock, non e’ un momento semplice per l’azienda- spiega all’agenzia di stampa Dire l’imprenditrice e amministratrice di Kissaro’- Avevamo cominciato a fare accordi con la grande distribuzione per i nostri prodotti, ma i buyer hanno fermato tutto e acquistano solo le cose principali. Chi e’ gia’ inserito continua a vendere, ma il settore del dolciario ha avuto una perdita anche del 50-60%“. Dopo il successo dei Kiskotti, cookies di circa 8 centimentri preparati con farina di riso integrale come ingrediente di base, l’azienda era pronta al lancio di un nuovo prodotto: “Si chiama ‘Prebiotic Kiss’, un panino all’olio prebiotico surgelato per hamburger. La nostra idea era di proporlo ai grossisti, alle paninoteche o ai ristoranti- spiega D’Antoni- Avevamo gia’ preso contatti in Italia e all’estero con grandi grossisti, ma con il coronavirus siamo fermi. E quindi ho pensato di produrre i panini in confezioni da due per fare consegne home delivery, ma i costi sono alti. Avevamo gia’ predisposto cartoni da trenta per le paninoteche, fare le confezioni da due e’ un ulteriore investimento”.


Kissaro’ non ha potuto contare sulle misure di sostegno varate dal Governo. “È una piccola azienda nata da poco senza dipendenti, fiscalmente e’ come se fosse una startup, non c’erano fatturati tali da giustificare un aiuto in questo momento- chiarisce l’imprenditrice- Bisogna essere duttili in questo periodo. Stiamo lavorando per reinventare l’azienda. L’home delivery sara’ il futuro“.

D’Antoni, di formazione artistica, project manager sul campo, non si perde d’animo. “Penso che l’unione fara’ la forza. Sono presidente di un’associazione di donne creative nata da poco, si chiama CreativHer- racconta- Ci sono tre galleriste, due donne che vengono dal settore dei fumetti, altre che vengono da quello della commercializzazione dell’acqua o della comunicazione web. L’idea e’ di condividere delle idee e poi magari trovare qualcuna che puo’ aiutarti a realizzarla, per valorizzare la creativita’ femminile a 360 gradi. Ora siamo una trentina, vogliamo fare rete e ampliarci”, conclude D’Antoni. Che in emergenza si e’ anche reinventata project manager nel settore della telemedicina, un mondo “affascinante” con cui “sto iniziando a dare lavoro a tante donne”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it