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Esordio a Roma per gli oltre 200 ‘Vignaioli indipendenti’

La maggior parte si attesta su una produzione di circa 30mila bottiglie l'anno

Pubblicato:15-05-2017 11:49
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:13

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ROMA – Sono coscienti che con il loro lavoro, faticoso ed esposto a tanti rischi e variabili, non si arricchiscono. Sono imprese familiari, molti giovani, e tante le donne. Coprono tutto il territorio del paese, con prevalenza per le regioni ‘nobili’ (Toscana e Piemonte su tutti).

Recuperano vitigni autoctoni, abbandonati negli anni perché poco produttivi o incompatibili con i canoni del gusto globalizzati, integrano l’attività principale con altre produzioni (miele, farine, conserve, salumi) o con ospitalità e servizi turistici. Mediamente le loro cantine occupano due/tre persone, considerando le collaborazioni stagionali nei mesi della raccolta. E dimostrano capacità di associarsi, di attirare energie dall’estero (ci siamo trovati di fronte ad enologi che dalla Francia e dalla Germania sono venuti da noi per realizzare il loro sogno professionale), e di dar vita ad iniziative che, come il Mercato dei Vino, riescono ad attirare e migliaia di visitatori.

Sono i Vignaioli Indipendenti, Associazione che è stata in grado di trasformare una mostra – mercato come ce ne sono tante in una festa, un appuntamento di culto che, sperimentato a Piacenza ha fatto il suo esordio a Roma, il 13 ed il 14 maggio.


Spiegano gli organizzatori: “Due giorni per assaggiare e comprare i vini di più di 200 vignaioli che da tutta Italia hanno raggiunto Roma per raccontarsi e raccontare la propria esperienza, la custodia costante del territorio, le gioie, la passione, i fallimenti e le soddisfazioni che stanno dietro (dentro) ad ogni bottiglia”.

L’EVENTO A ROMA

Per questo esordio, gli organizzatori hanno scelto la Sala delle Fontane all’EUR, il quartiere satellite di Roma dove si sarebbe dovuta tenere l’Esposizione Universale del 1942 – 1942.

Grandi spazi marmorei e razionalisti per ospitare “postazioni tutte uguali, in ordine sparso e rigorosamente casuale, con il duplice scopo: non creare corsie regionali preferenziali, e fare in modo che ogni vignaiolo abbia vicini di banco provenienti da regioni e zone diverse, così da consentire lo scambio di punti di vista ed esperienze“.

Molte le note di qualità organizzativa, ad iniziare dal kit per la degustazione, comprendente un elegante bicchiere serigrafato con il Logo color vinaccia dei vignaioli: un vendemmiatore stilizzato, che porta sulla testa una cesta colma di grappoli, la cui linea d’ombra genera una grande bottiglia. E poi la carta di identità del vignaiolo – espositore, che consente al visitatore di acquisire le informazioni minime, le vignette che raccontano con leggerezze e umorismo la vita nelle vigne e in cantina. D’altra parte, non potrebbe essere altrimenti, non sono, come diceva Gino Veronelli, i ‘Poeti della Terra’?

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