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Filippo Rossi: “Per governare c’è bisogno di ‘Buona Destra’”

Il partito si struttura sui territori, ecco i primi nomi

Pubblicato:14-11-2021 12:50
Ultimo aggiornamento:14-11-2021 14:16
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FILIPPO_ROSSI
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ROMA –  Una presenza territoriale sempre più diffusa che copre tutte l’Italia, più di centocinquanta comitati, una struttura aperta ma che comincia a delinearsi, un’organizzazione fondata sul merito, migliaia di iscritti: la Buona Destra di Filippo Rossi ieri a Roma, come riporta la nota stampa sulla presentazione del nuovo progetto politico, ha fatto un importantissimo passo in avanti, nella cornice di palazzo di Santa Chiara, a due passi dal Pantheon.

Duecento soci fondatori dei comitati territoriali provenienti da tutta Italia (erano rappresentate tutte le regioni) si sono confrontati sui prossimi passi da fare per un movimento politico che sta prendendo forma dal basso e che dal basso vuole contribuire a sanare la più grande anomalia della politica italiana: l’assenza di una destra liberale, moderata ed europea che si contrapponga allo strapotere della destra estrema e sovranista.

“Faccio mie- spiega Filippo Rossi- le parole di Anne Applebaum, secondo la quale c’è bisogno di una forte destra liberale, moderata, di una destra ‘centrale’ che rispetti la democrazia e le sue regole. Sempre la Applebaum spiega come nei Paesi in cui questa destra ‘centrale’ scompare, come avvenne nella Germania prima dell’ascesa di Adolf Hitler, viene a crearsi un vuoto, uno spazio politico che presto verrà occupato dalla destra radicale. Ecco- conclude Rossi- la Buona Destra nasce in Italia per riempire questo vuoto politico”.


I prossimi passaggi? “Abbiamo individuato una prima griglia di dirigenza nazionale- spiega ancora il fondatore della Buona Destra- che verrà confermata durante l’assemblea costituente del partito che terremo a Roma dopo l’elezione del presidente della Repubblica”.

Ecco alcuni nomi, tra i tanti: presidente il grossetano Giovanni Lamioni; Corinna Marzi, coordinatrice del Lazio; la piacentina Caterina Zurlo, responsabile giustizia e sicurezza sociale; i veneti Stefano Ederle e Maurizio Saia, già senatore di Alleanza nazionale; ad occuparsi delle relazioni internazionali ci sarà il bolognese Enzo Raisi, anche lui da una decennale esperienza in An e oggi in libreria con il suo saggio “La Casta siete voi!”; dall’esperienza di Energie per l’Italia arrivano il coordinatore Maurizio Petrò, il responsabile della Sardegna Tore Piana e il responsabile riforme istituzionali, il pratese Giovanni Bambagioni; tra gli altri coordinatori regionali già operativi spiccano Claudio Desirò (Piemonte), Antonio Cappiello (Basilicata), Carlo Sbano (Calabria), Kishore Bombaci (Toscana).

A capo del dipartimento economia l’avvocato Massimiliano Sammarco, autore della proposta di Riforma Tributaria della Buona Destra. E ancora Paolo Capra, Antonello Barbieri, Vittorio Tozzini, Alessandro Peru (che si occuperà di transizione ecologica), Giancarlo D’Angelo a capo del dipartimento sull’innovazione sociale e Alfredo Foresta che si occuperà di Bellezza Urbana. Il professor Andrea Molle sarà il direttore del Centro Studi per la Buona Destra.

“Una struttura- specifica Rossi- che rimarrà il più possibile aperta a nuovi apporti e nuove qualità. Siamo tutti d’accordo: nella Buona Destra premieremo il lavoro e il merito, non certo le posizioni precostituite. Nella Buona Destra uno non vale uno e la burocrazia partitica sarà ridotta al minimo. Chi oggi sta lavorando per far crescere la Buona Destra ha accettato tanti oneri e pochissimi onori”. L’obiettivo? “Le elezioni del 2023. Faremo di tutto- conclude Rossi- per proporre nella scheda elettorale una proposta politica alternativa al sovranismo dilagante”.

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