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Scuola, a Vo’ l’emozione dell’inaugurazione del nuovo anno. Mattarella: “Oggi riparte l’intera società”

Le celebrazioni per il ritorno sui banchi all'istituto comprensivo di Lozzo Atestino a Vo' Euganeo, primo comune italiano ad affrontare la chiusura delle scuole

Pubblicato:14-09-2020 17:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:53
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Vo’ (Padova) – L’arrivo di Mattarella tra gli applausi degli studenti che lo aspettano dentro la scuola. L’emozione degli alunni per un “giorno tanto atteso”. La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina che privatamente vede la scuola con la sottosegretaria Anna Ascani e il dirigente Alfonso d’Ambrosio. La musica di Leo Gassman, Levante e de Il Volo, le esibizioni degli studenti venuti a Vo’ da tutta Italia. Tra mascherine, distanziamento e sanificazione continua dei microfoni, così è stata la ventesima edizione di ‘Tutti a scuola’.

Quest’anno, per il consueto evento che celebra il ritorno sui banchi, il Quirinale ha scelto l’istituto comprensivo di Lozzo Atestino a Vo’ Euganeo, primo comune italiano ad essere dichiarato zona rossa durante i mesi più intensi della pandemia, primo ad affrontare la chiusura delle scuole e quindi luogo simbolico di un’auspicata, piena e sicura ripartenza. L’evento, in diretta su Rai1, è stato condotto da Andrea Delogu e Flavio Insinna.

Il presidente Mattarella, salutato dal palco con l’esecuzione dell’inno d’Italia da parte di alcuni studenti di Vo’, ha sottolineato: “Mai come in questa occasione l’avvio dell’anno scolastico ha il significato di una ripartenza. E ripartire da Vo’ esprime la piena ripresa della vita dell’Italia. Chiudere le scuole é stata una scelta dura ma necessaria. Avete sofferto, ragazzi, la scuola è specchio della società, delle difficoltà e delle sue aspettative. Questi sono giorni di speranza”.


Mattarella ha poi ricordato come “l’uccisione di Willy Duarte richiama l’impegno della scuola per contrastare chi pratica o predica una violenza vile e brutale“. La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, invece, visibilmente commossa, ha incentrato tutto il suo discorso su una metafora, comparando il lavoro della scuola per rientrare in aula all’impresa di Ulisse per tornare alla sua Itaca: “Questo è un momento storico per trasformare le difficoltà in opportunità di rinnovamento. Ma dobbiamo chiederci di cosa hanno bisogno i ragazzi. È arrivato il momento di rilanciare la scuola come istituzione di primaria importanza. Itaca è propria là, andiamo a riprendercela, rientriamo a scuola”.

Grandi protagonisti gli studenti e le studentesse. Ad animare la cerimonia, infatti, sono stati gli alunni e le alunne degli istituti che sono stati selezionati nell’ambito del concorso annuale del ministero dell’Istruzione per aver realizzato i migliori percorsi didattici sui temi dell’educazione, della legalità, dell’integrazione e della lotta ai fenomeni di bullismo.

È un inno alla speranza ‘Amuchina song’, il brano composto dalle studentesse e dagli studenti dell’Istituto Comprensivo di Borgonovo Val Titole e Zian Piacentino (Piacenza). ‘Voci nella Storia’, dei ragazzi dell’Istituto Comprensivo ‘John Dewey’ di San Martino in Pensilis (Campobasso), è il progetto pensato per il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale e linguistico dei paesi arbëreshë d’Italia.

L’Inno alla Gioia di Ludwing van Beethoven è stato rielaborato dagli alunni dell’Istituto Omnicomprensivo di Città Sant’Angelo (Pescara) in una originale versione per arpa. Gli studenti dell’Istituto Comprensivo ‘Fogazzaro’ di Noventa Vicentino (Vicenza), dell’Istituto Comprensivo ‘De Amicis’ di Catania e dell’Istituto Comprensivo di Montecastrilli (Terni), in collaborazione con l’Associazione Europa InCanto, sono stati invece protagonisti con una versione ‘a distanza’ dell’Inno d’Italia. Mentre la classe III B del Liceo classico ‘Luca Signorelli’ di Cortona (Arezzo) ha recitato il monologo ‘No bullismo’. Le musiche sono state eseguite da un’orchestra composta dai migliori allievi dei Conservatori di Musica d’Italia diretta dal Maestro Leonardo De Amicis.

IL DISCORSO DI MATTARELLA: OGGI RIPARTE L’INTERA SOCIETA’, SFIDA PER PAESE INTERO

“Oggi e’ un giorno importante. L’inaugurazione dell’anno scolastico, mai come in questa occasione, ha il valore e il significato di una ripartenza per l’intera società. Lo avvertono i ragazzi, lo comprendono gli adulti e le istituzioni”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’inaugurazione dell’anno scolastico a Vo’.

“Ci troviamo di fronte a una sfida decisiva. Ripartire da Vò Euganeo, dà ancor più il senso di come questa sfida riguardi l’intero Paese. Così come qui a Vò la vita, dopo l’angoscia e le chiusure, è ripresa a pieno ritmo, così la riapertura delle scuole esprime la piena ripresa della vita dell’Italia”.

“La scuola, la cultura, il confronto continuo sono anche antidoti al virus della violenza e dell’intolleranza, che può infettare anch’esso la comunità se viene ridotta l’attenzione. Siamo sconvolti per la morte di Willy, pestato a morte per aver difeso un amico contro la violenza”.

“Il suo volto sorridente resterà come un’icona di amicizia e di solidarietà, che richiama i compiti educativi e formativi della scuola e dell’intera nostra comunità. In coerenza con questi valori occorre spiegare il massimo impegno per contrastare chi pratica una violenza vile e brutale che più volte si è manifestata anche nei giorni scorsi. Chi la predica o la eccita nei social”.

Quelli del lockdown, aggiunge Mattarella, sono stati “mesi duri per tutti, ma a subire le conseguenze più pesanti sono stati gli studenti con disabilità. Per tanti di loro le rinunce hanno avuto un costo altissimo, a volte non sopportabile. E di queste sofferenze si son fatte carico le famiglie. Nella ripartenza della scuola l’attenzione a questi studenti dovrà essere inderogabile, a cominciare dall’assegnazione degli insegnanti di sostegno”.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda poi le lettere che gli sono giunte nei giorni difficili del lockdown. “Tante lettere, tanti messaggi. Ne vorrei citare alcune. Gli alunni di una quinta elementare di Genova mi hanno scritto: “Non sapevamo che la libertà fosse anche sulla strada verso la scuola”. La scuola è davvero un cammino di libertà, verso la conoscenza, verso la piena cittadinanza. Questa strada è piena di valori e di opportunità, che non sempre riconosciamo appieno. Ma quando qualcuno o qualcosa ce li manifesta, allora si compie un salto nella crescita. Mi ha scritto un’altra ragazza, di terza media, di Amelia: “Questo tsunami che si è abbattuto su di noi ad un tratto ci ha reso vulnerabili e fragili, ma nello stesso tempo grandi e responsabili””.

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