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Referendum, Macina (M5s): “Il No è solo autoconservazione”

"Abbiamo bisogno di avere un Parlamento che sia ridotto nel numero, più funzionale e veloce e anche meno costoso"

Pubblicato:14-09-2020 17:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:52

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ROMA – “Il Sì al referendum di domenica prossima è il primo passo per riportare il Parlamento italiano in linea con quelli europei perchè bisogna ricordare che quello italiano è il Parlamento più numeroso e quindi più costoso”. Lo ha detto Anna Macina, deputata del M5S che sin dal primo momento ha seguito la battaglia per le riforme, nella videointervista rilasciata all’agenzia Dire.

Credo che le ragioni del No siano inconsistenti– ha aggiunto l’esponente pentastellata- il Senato ad esempio, già ora ha la metà dei componenti parlamentari rispetto alla Camera ma riesce comunque a seguire i lavori parlamentari. Ci sono comunque i regolamenti parlamentari che vanno modificati e lo stiamo facendo, ricordiamo tuttavia, che già da quando è stata scritta la Costituzione le forze politiche si ponevano il problema di un Parlamento che fosse troppo numeroso e che aveva la necessità di essere veloce nella risposta da dare ai cittadini. Ricordiamoci anche che quando è stata scritta la Costituzione non c’erano i livelli sovranazionali di legislazione – come il Parlamento europeo – e nemmeno quelli inferiori come le Regioni e le Province. Abbiamo bisogno di avere un Parlamento che sia ridotto nel numero, più funzionale e veloce e anche meno costoso“.


Il taglio dei parlamentari è populismo? “Trovo molto più populista la propaganda per il No, il voler difendere la rappresentanza parlamentare così com’è nel momento in cui in tutti questi anni i territori sono stati privati dei propri rappresentanti. Chi porta avanti la battaglia per il No è chi non ha avuto il coraggio di candidarsi nel proprio territorio o chi ha candidato Silvio Berlusconi nel Molise, umiliando e privando quel territorio del proprio rappresentante in Parlamento. Credo che questo sia solo spirito di autoconservazione di una classe politica che non ha capito che il popolo italiano ormai ha bisogno di ben altro”.

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