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Vaccino, Tabacci: “Regionalismo chiacchierone con 130.000 morti”

"Non eravamo preparati mentalmente, politicamente e istituzionalmente a reggere una vicenda di questa portata"

Pubblicato:14-06-2021 17:47
Ultimo aggiornamento:14-06-2021 17:47

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BOLOGNA – Basta con il “regionalismo chiacchierone”, quando si parla di Covid e vaccini. E’ il messaggio spedito da Bruno Tabacci, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri e leader di Centro democratico, oggi a Bologna per un’iniziativa a sostegno del candidato Pd alle primarie Matteo Lepore.

“Mentre c’è chi discute sulla bontà dei vaccini, non abbiamo ancora finito di mettere a posto nel cimitero 130.000 morti– afferma Tabacci- perchè non sono stati ancora tutti messi nella condizione, come si suol dire, di avere una sepoltura decente”, visto che “ci sono città in cui anche l’esercizio della sepoltura ha tratti di grave inciviltà”.

A fronte di ciò, “ci rendiamo conto di qual è il distacco tra la durezza delle vicende che dobbiamo affrontare e una certa superficialità che si respira qua e là. Così come potrei dire, da ex presidente di Regione- continua il centrista- anche di un regionalismo un po’ chiacchierone. Non avevamo certo bisogno in questi mesi di vedere, con questa insistenza, delle distinzioni: se il Governo diceva ‘si chiude’ bisognava riaprire, se il Governo diceva ‘si apre’ allora bisognava chiudere”.


Evidentemente, ragiona Tabacci, “non eravamo preparati mentalmente, politicamente e istituzionalmente a reggere una vicenda di questa portata”, sottolinea il sottosegretario. Che risparmia, però, Bologna: “Si è segnalata per una certa compostezza e credo che questo passaggio debba essere ulteriormente apprezzato”.

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