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In Usa i Cherokee vaccinati per primi per salvare la lingua nativa

In Oklahoma ne restano solo duemila parlanti, i decessi per Covid sono stati 69. "Quando perdi un parlante e la tua comunità è composta da appena 2.000 persone in grado di parlare una lingua in modo fluente, non solo hai perso una vita umana, che è insostituibile, ma anche un vero e proprio tesoro nazionale"

Pubblicato:14-01-2021 18:12
Ultimo aggiornamento:14-01-2021 18:12

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ROMA – La lingua Cherokee, parlata da una delle popolazioni native degli Stati Uniti, conta ormai appena 2.000 parlanti concentrati nello stato dell’Oklahoma. Alle normali minacce che già rischiano di far scomparire questa lingua, si è aggiunta la pandemia di Covid-19, che ha causato la morte di 30 persone. Per questo i responsabili della nazione Cherokee – una di quelle riconosciute dal governo americano e a cui è stato assegnato un territorio in cui vivono circa 141.000 persone – si sono subito attivati per reperire le dosi di vaccino, facendo inserire i parlanti nativi tra le categorie prioritarie insieme agli operatori medico-sanitari. All’emittente Cnn Chuck Hoskin Jr, il responsabile a capo della comunità, ha detto: “Quando perdi un parlante e la tua comunità è composta da appena 2.000 persone in grado di parlare una lingua in modo fluente, non solo hai perso una vita umana, che è insostituibile, ma anche un vero e proprio tesoro nazionale”. Quindi ha ricordato che, stando così le cose, ormai “è questione di un paio di generazioni prima che la lingua Cherokee si estingua del tutto”. Durante la pandemia, la nazione Cherokee ha registrato 2.300 contagi e 69 decessi. Tra questi, quasi la metà erano parlanti nativi. Il 14 dicembre questa comunità ha ricevuto la prima tranche di 975 dosi di vaccino della Pfizer-BioNTech. “Da quando ho preso l’incarico, la mia missione è diventata quella di preservare la cultura Cherokee” ha detto ancora il responsabile. La nazione Cherokee aveva già vinto una piccola battaglia per la propria esistenza: a settembre, l’azienda Google ha acconsentito a rendere i confini della riserva ben visibili su su Google Maps.

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