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Grande è la confusione dentro il partito di Elly Schlein e la situazione non è per niente eccellente

Pubblicato:13-07-2023 19:07
Ultimo aggiornamento:13-07-2023 19:07

ELLY-SCHLEIN-STEFANO-BONACCINI
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ROMA – Il militante chiama il segretario per un chiarimento sulla linea politica del Pd e quello, addirittura, gliene fornisce due di linee politiche. Mia risatina. La battuta che ho sentito lascia comunque l’amaro in bocca. Perché grande è la confusione dentro il partito di Elly Schlein e la situazione non è per niente eccellente. Prendiamo quanto accaduto al parlamento europeo, chiamato a votare il piano Asap, che permette la rapida consegna di ogni tipo di munizioni all’Ucraina anche utilizzando i fondi del recovery. Sul voto il Pd si era già spaccato a giugno e la segretaria Schlein era dovuta correre ai ripari per ricompattare. Adesso i voti contrari del gruppo sono stati solo due (Smeriglio e Bartolo), tutti gli altri hanno votato con i Socialisti e Democratici degli altri paesi europei. Chiaro? Non lo è, perché nei giorni scorsi a casa nostra, nel Parlamento italiano, proprio il Pd aveva presentato e fatto approvare una mozione che impegna il Governo Meloni a non utilizzare i soldi del Pnrr. Il che farebbe pensare ad una sorta di strabismo: da una parte si dice siamo d’accordo perché tanto dall’altra si è detto no.

Ora, senza scomodare la logica politica visto che di logica e di politica ormai ce n’è poca ma che messaggio si dà al militante semplice, quello che ogni volta viene invocato, quello che deve portare il messaggio ai cittadini che ‘cambiare in meglio è possibile col Pd‘, se proprio i Dem all’occorrenza si trasformano e si adattano a quello che qualcuno pensa sia conveniente al momento? Ma c’è qualcuno che decide, che coordina? C’è qualcuno? Parlando d’altro, del prossimo appuntamento di Cesena il 21 e 22 luglio organizzato dal Presidente Dem, Stefano Bonaccini, per lanciare e presentare ufficialmente la sua corrente, ops, area di confronto ‘Energia popolare’ – vi prego cambiate nome, qui si rischia di confonderla con una proposta di fornitura energetica a prezzo conveniente- che dovrebbe stimolare, creare dibattito e idee per supportare la segretaria Schlein nel difficile compito che ha davanti: quello di rilanciare il Pd, mettere in difficoltà il Governo Meloni, arrivare almeno al 25 per cento alle prossime elezioni europee. Appuntamento importante, tanto che ci sarà non solo la segretaria Schlein ma interverrà con un discorso “di peso, importante”, addirittura Romano Prodi padre dell’Ulivo vincente. Tornano in mente altri appuntamenti del genere, a suo tempo anche quelli definiti strategici e fondamentali, organizzati in momenti cruciali, che dovevano servire al rilancio e che invece hanno accelerato la crisi. Penso al famoso incontro al Castello di Gargonza organizzato dall’Ulivo di Prodi al grido ‘basta partiti, bisogna aprirsi alla società‘, e qualche anno dopo l’altro alla Reggia di Caserta. Che doveva esser chiuso a tutti e dove l’incredibile leader dei radicali Marco Pannella, acceso il suo cellulare, lo mandò in diretta in radio. Fu lo stesso Prodi dal palco ad annunciare: ‘mi dicono che siamo in diretta su Radio radicale’ e tutti a cercare il colpevole, che se la rideva. Mentre prima a Gargonza, l’allora segretario del Pds, Massimo D’Alema, mandò tutti a quel paese col suo discorso sul ‘noi non siamo la società civile contro i partiti. Noi siamo i Partiti… io non conosco questa cosa, questa politica che viene fatta dai cittadini e non dalla politica’.

Insomma, ci vogliono i partiti e i professionisti della politica. Ecco, qui sta il dramma attuale del Pd. C’è una parte di professionisti, a partire dai militanti, quei pochi o tanti che ancora aprono sezioni e circoli, che volevano Bonaccini segretario, un professionista appunto. Ma la società civile, il popolo allargato ha invece scelto Elly Schlein come leader, che della forma partito, diciamolo, ne farebbe proprio a meno anche subito. Diversa impostazione, diversa cultura, è giovane, vive, usa e pensa come il popolo della rete, ma che volete da lei… Un problema che Massimo Recalcati, psicanalista junghiano conosciuto dai telespettatori, segnala come vero disagio psichico. Nella pragmatica clinica della comunicazione, dice, si chiama ‘doppio legame‘: il tuo compito (Schlein) è quello di dirigere un partito che però nei suoi membri a pieno titolo non si riconosce nella tua leadership, voleva un altro (Bonaccini). Recalcati lancia l’allarme clinico: attenzione è l’anticamera della psicosi. Addirittura Recalcati neanche prepara il lettino, per lui “lo strabismo di Schlein denuncia l’impossibilità di giungere a una ricomposizione della doppia anima del Pd, perché sarebbe come provare a ricomporre “una coppia che ha fatto dell’incomprensione e del litigio perpetuo la sua sola possibilità di sopravvivenza… quello che Vittorio Cigoli definiva clinicamente ‘legame disperante’… che alla fine sono legami tossici”.


Spero non sia vero, che ci sia un’altra strada. Per quanto riguarda invece il prossimo appuntamento di Cesena organizzato da Bonaccini, ecco una sintesi di cosa si sussurra dietro le quinte. “Bonaccini e Schlein si sono messi d’accordo, lui farà opposizione debole, per tenere insieme il partito fino alle europee, l’obiettivo è di essere candidato al Parlamento europeo e di poter decidere il suo sostituto alla Regione Emilia-Romagna… vorrebbe Andrea De Maria o il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, mentre Schlein pensa più al suo uomo macchina di super fiducia Gaspare Righi”. Per il momento è tutto dal meraviglioso mondo Dem, che c’è e non c’è, che forse nascerà dove ancora non si sa.

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