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Nelle Marche nascono gli uffici di prossimità per la giustizia

L'obiettico, spiega Guido Castelli, è quello di creare "una rete in grado di offrire servizi omogenei diretti soprattutto alle fasce deboli"

Pubblicato:13-05-2022 15:27
Ultimo aggiornamento:13-05-2022 15:27
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ANCONA – Promuovere un servizio di giustizia più vicino al cittadino e al contempo decongestionare gli uffici giudiziari da alcuni procedimenti, attraverso una rete di “Uffici di prossimità”.

Sono queste le finalità della creazione di veri e propri punti di contatto degli uffici giudiziari, dislocati sul territorio, dove i cittadini possono ricevere gratuitamente da personale qualificato informazioni e chiarimenti su specifiche materie di competenza del giudice tutelare e accesso a servizi decentrati. Qualche esempio di procedure per cui ci si potrà rivolgere a tali uffici: volontaria giurisdizione, tutela e curatela, amministratore di sostegno, rilascio di documenti per l’espatrio, accesso alla modulistica per l’accesso ai servizi della Giustizia civile e penale, nei casi in cui non sussiste l’obbligo del patrocinio legale, in modo da semplificare l’espletamento dei servizi della giustizia, integrandola con i servizi offerti ai cittadini in ambito intercomunale.

La realizzazione di questa rete fa parte del Progetto complesso  “Ufficio di prossimità – Progetto Regione Marche” – PON Governance 2014-2020 di cui l’assessore al Bilancio – Organizzazione e Personale, Guido Castelli ha informato con una lettera i vari soggetti coinvolti nell’attuazione ( ANCI Marche -UNCEM Marche  Ordini degli Avvocati, Ambiti territoriali sociali) . Il Programma Operativo Nazionale Governance e Capacità istituzionale” sostiene, infatti, la modernizzazione della Pubblica Amministrazione attraverso l’implementazione delle riforme relative agli aspetti gestionali e organizzativi e attraverso la semplificazione dei processi, per la riduzione di costi e tempi delle procedure. La disponibilità finanziaria assegnata alle Marche  per la realizzazione di questa rete di punti informativi è di un milione e 217 mila euro.


“Il progetto  – spiega Guido Castelli – promuove un servizio giustizia più vicino al cittadino, realizzando una rete di “Uffici di prossimità”, in grado di offrire servizi omogenei diretti soprattutto alle cosiddette  «fasce deboli» e  decongestionando l’accesso ai Tribunali attraverso la collaborazione e il coinvolgimento degli Enti locali e il il supporto dei sistemi informatici.  La  peculiarità  che si intende avviare nelle Marche – ha aggiunto l’assessore  – è anche nell’integrazione dell’ambito operativo degli uffici di prossimità con i servizi affini di competenza del Garante regionale dei diritti della persona, di mediazione dei conflitti offerti dal Centro Regionale per la Mediazione dei Conflittie per la definizione delle controversie tra utenti ed operatori di comunicazioni elettroniche. L’evidente valore aggiunto, che potrebbe qualificare il tutto come “progetto pilota” a livello nazionale, è quello di poter disporre di sportelli attrezzati e idonei per rispondere alle varie istanze dei cittadini in situazione di disagio economico o familiare.”

Le azioni del progetto regionale riguardano;

Selezione dei Comuni, interessati ad ospitare un Ufficio di prossimità, tramite manifestazione di interesse e stipula di protocolli di intesa tra tutti gli attori coinvolti

Allestimento delle sedi mediante l’acquisizione di beni mobili e strumentali e arredi;

Formazione del personale addetto all’Ufficio di prossimità e degli altri soggetti coinvolti (comprensivo di training on the job);

Informatizzazione degli Uffici attraverso customizzazione software trasferiti a seguito della modellizzazione (Redattore atti e Punto di accesso) e servizi di help desk (corner informativi);

Comunicazione sul territorio regionale per l’intera durata del progetto;

Digitalizzazione dei fascicoli relativi ai procedimentipendenti in materia di giurisdizione volontaria a livello regionale necessaria per l’attivazione degli Uffici di Prossimità.

“Per cogliere tale obiettivo – ha concluso Castelli –  è necessaria la partecipazione non solo del Ministero della Giustizia pienamente coinvolto nell’iniziativa anche nel fornire supporto informativo, tecnico e amministrativo, ma anche dei molteplici attori delle politiche per la Giustizia e per i Servizi sociali.”

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